6.0
- Band: DIABLO BLVD
- Durata: 45;20
- Disponibile dal: 22/09/2017
- Etichetta:
- Nuclear Blast
- Distributore: Warner Bros
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“Il tempo dell’umanità sta per finire. Zero Hour è qui!”. Con queste parole promozionali si cerca di presentare il quarto album della formazione belga, dopo il buon passo di “Follow The Deadlights”. Purtroppo non c’è nulla di veramente incombente in questo “Zero Hour”, e neanche di così definitivo nei confronti dell’umanità come la presentazione sta a suggerire. Il lavoro della band di Alex Agnew è certamente sempre pregevole e capace di presentarsi al grande pubblico ancora una volta in pompa magna, con una produzione e una performance sicuramente di altissimi livelli. Quello che stenta un po’ ad affermarsi, però, è il valore delle tracce in questione, che non riescono né ad essere così dirette e catchy per colpire al primo ascolto e nemmeno così eccentriche come i soliti paragoni con i Type 0 Negative (con cui -a torto- la band continua a venire accostata) potrebbero stare a suggerire. Vero è che il livello generale delle tracce non arriva mai a nessun picco negativo, mantenendosi su uno standard discreto per tutto il corso dell’album e difficilmente si può negare che brani come “Life Amounts To Nothing” e “The Song Is Over” non funzionino bene, per chorus e arrangiamenti radiofonici. Altrettanto vero è che, data la forte concorrenza in ambito radio-friendly (Pyogenesis, per fare un nome), si soffre pesantemente una certa verve autentica che annichilisca al primo ascolto. I toni danzigheggianti consueti per la formazione di Anversa permangono ed è forse – ancora una volta – Agnew ad essere al centro dell’attenzione e dell’interesse principale che una band come questa può suscitare (dato che Danzig non riesce più a cantare così!), e anche la prova dei musicisti coinvolti è sempre di ottimo livello. Uno dei migliori episodi è “Demonize”, capace di offrire un riffing possente e un ritornello che funziona senza strafare, prendendosi il proprio tempo per proseguire con una coda strumentale di tutto rispetto e senza soluzioni eccessivamente facilotte. Questo è un dato a favore del quartetto belga in questo quarto sigillo sotto Nuclear Blast, ma, data la caratura del precedente album, forse ci si aspettava qualcosa che avrebbe osato di più. “Zero Hour” non deluderà certo gli aficionados di queste sonorità heavy metal darkeggianti e del catalogo Nuclear Blast ma rimane qualcosa troppo vicino ad un prodotto ben confezionato che ad un album che si fissa veramente dentro i fan.