DIABOLICAL – Neogenesis

Pubblicato il 23/08/2013 da
voto
7.0
  • Band: DIABOLICAL
  • Durata: 00:55:28
  • Disponibile dal: 02/09/2013
  • Etichetta:
  • Vici Solum Productions

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Forse è eccessivo affermare che i Diabolical di “Neogenesis” siano un’altra band rispetto a quella che una dozzina di anni fa pubblicò “Synergy” e “A Thousand Deaths”, tuttavia resta assai evidente la mutazione negli anni del quintetto, che oggi ha davvero poco a che fare con quel death-thrash di matrice svedese che ne aveva caratterizzato gli esordi. Gli inediti inclusi nella recente compilation “Ars Vitae” avevano fatto intendere dove i Nostri volevano andare a parare, ma solo l’ascolto completo di questo nuovo album ne ha rivelato completamente potenzialità ed intenzioni. Volendo riassumere brevemente, se la band una volta poteva essere facilmente associata ad At The Gates e Carcass, oggi i termini di paragone più appropriati risultano essere Hate e Septicflesh. Il gruppo si è spostato infatti verso un death-black dai toni atmosferici, basato su tracce dalla durata corposa, spesso decorate da tastiere e cori. Di prettamente svedese vi è forse solo la tagliente produzione, curata nei sempre più celebri Necromorbus Studios (Watain, Demonical); per il resto, siamo di fronte ad un platter che abbraccia correnti europee senza però mai assestarsi del tutto su un filone o uno stile specifico. Come accennato, ora i Diabolical ricordano quelle formazioni che fanno largo uso di trame imponenti e dalla forte componente visuale/cinematografica, ma mantengono una vaga identità di fondo, dettata in primis dal riffing eclettico di Tobias Jansson e Carl Stjärnlöv. Fra l’altro, quest’ultimo è anche autore del concept del disco: una storia sulla fine del mondo che si snoda per tutti gli undici capitoli della tracklist. Scelta ambiziosa, forse un pochino pretenziosa a tratti, se non altro perchè ciò implica una durata complessiva molto sostanziosa, che già in passato (vedi “The Gallery Of Bleeding Art”) i Nostri hanno dimostrato di non saper gestire benissimo. Qui quella storia si ripete, con qualche brano fuori tempo massimo; tuttavia, l’opera riesce a convincere per larga parte, denotando un buon estro compositivo e un coraggio indubbio, che alla fine dei conti ci sentiamo di premiare. Un brano come “Fields Of Nihil”, ad esempio, non è esattamente da realtà di Serie B… anzi!

TRACKLIST

  1. Into Oblivion
  2. Metamorphosis
  3. Oracle
  4. Ex
  5. World In Silence
  6. Reincarnation Of The Damned
  7. Fields Of Nihil
  8. Dialogue With The Dead
  9. Wolves' Choir
  10. The Age To Come
  11. Humanitas
2 commenti
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