DI’AUL – EP II

Pubblicato il 13/06/2024 da
voto
7.0
  • Band: DI'AUL
  • Durata: 00:09:33
  • Disponibile dal: 07/06/2024
  • Etichetta:
  • MooDDoom Records

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Interessante antipasto, quello gentilmente offertoci dai Di’Aul, in vista del loro prossimo nuovo album, dal misterioso titolo “EvAAvE”, la cui pubblicazione è prevista per il termine del 2024. Con il qui presente “EP II”, il quartetto doom/sludge pavese, come già avvenuto nell’ultimo “Abracamacabra”, ci introduce in un enigmatico imbuto introspettivo dove l’individuo viene posto di fronte a sé stesso, tempestato di domande, di dubbi, sul suo effettivo ruolo in questo mondo, sulla sua reale dimensione.
Una sequela di interrogativi riassunti nei due brani presenti in questo EP, che ci mostra una band quadrata, sempre più compatta, capace di rendere armonico e moderno quell’effetto ‘sabbathiano’, caratteristico del sound propinato dagli inizi da Jeremy Toma, bassista del gruppo, e compagni.
Ed è proprio dal secondo dei due pezzi che vogliamo iniziare, gustandoci il lento incedere impostato dalla coppia ritmica Toma-Ornigotti, sul quale la sporca voce di Cosimo Cinieri lancia il suo lamento d’oblio, anticipando quella pausa tombale divenuta storica grazie, guarda caso, al brano che dava avvio al primo ed omonimo disco rilasciato cinquantaquattro anni fa dalla band di Tony Iommi. Un cammino acido, a tratti psichedelico, quasi ingombrante ad un certo punto, tanto che l’esplosione posta a metà dei cinque minuti scarsi sa di liberazione, o di definitivo abbandono, richiamando così in causa il “Golgotha” certificato dal titolo stesso.
Ha invece una chiave più contorta il brano che apre l’EP. Forse condizionati dal video pubblicato a supporto, ripreso dal film d’animazione “Il Pianeta Selvaggio” del 1973, “Azazel” è il racconto, in una versione sludge dalle tinte talvolta grunge, di un piano universale a comando dell’umanità, andando di fatto a smentire come la specie umana fosse la più evoluta. Il tutto narrato con un andamento leggermente monocorde, quasi ipnotico, a voler sottolineare la chiave fantascientifica del singolo.
Un doppio assaggio per ciò che verrà in futuro (prossimo autunno?), assicurandoci nel frattempo l’ottimo stato di forma del quartetto di Pavia.

TRACKLIST

  1. Azazel
  2. Golgotha
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