7.0
- Band: DIE APOKALYPTISCHEN REITER
- Durata: 01:10:00
- Disponibile dal: 18/11/2011
- Etichetta:
- Nuclear Blast
- Distributore: Warner Bros
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Ah, le raccolte, croce e delizia di ogni recensore! Chi scrive ritiene che delle volte queste siano utili a facilitare un rapido apprendimento delle gesta di un gruppo, ammesso però che questo si sia reso protagonista di una carriera quantomeno meritevole di attenzione. “The Greatest Of The Best”, riassunto musicale dei sedici anni di attività – fin qui – dei tedeschi Die Apokalypstichen Reiter, è un’opera che giustifica la sua genesi. Il gruppo, fra i più originali nel panorama metal, è di quelli che però non hanno mai goduto di un attenzione, la quale spesso viene regalata dai media a band più abili a sfruttare la moda e meno a confezionare musica di qualità nel corso degli anni. Ad esempio, non si ricorda a memoria un tour europeo che abbia varcato di molto i sacri confini teutonici (dove spopolano). Eppure, i nostri hanno sfornato otto album, di cui molti di pregevole fattura. Ecco quindi che chi conosce la musica dei tedeschi, abilissimi a spaziare nei diversi sottogeneri del metal, dalle ballate classiche alle sfuriate death metal con tocchi di thrash metal, alternando voce roca a toni chiari e limpidi, il tutto declamato nove volte su dieci in lingua madre. La raccolta tiene fede alla loro eterogeneità metal. Si alternano infatti i brani migliori della discografia, quelli più veloci e tirati, dove tutti gli stili si mescolano e domina la melodia, rappresentata con l’ausilio di ottimi arrangiamenti a quelli più calmi e ragionati. Romantici diremmo. I migliori? Fra i più veloci prendiamo “Der Seeman”, la mitica “We Will Never Die” da cantare a squarciagola, perfetto esempio di alternanza bilanciata fra brutalità e melodia, caratteristica principe dei cavalieri dell’apocalisse. E poi le ballate “Wir Reiten”, “Das Paradies”, “Komm” e ancora le danzerecce “Friede Sei Mit Dir”, “Du Kleiner Witch”, dal ritmo allegro proprio della ska. Dal vivo poi il gruppo è un vero spasso. Oltre che folcloristici – sul palco trovano posto gabbie da tortura sadomaso dove spesso vengono rinchiusi fan, donne perlopiù, gommoni, costumi e altre scenografie varie – sono dannatamente bravi. Concludendo, la raccolta è naturalmente indirizzata a chi è digiuno della “reitermania”. Un piacevole regalo natalizio che consentirà di scoprire un gruppo fra i più validi e geniali in Europa. Chi invece già li apprezza da anni può attendere benissimo la prossima uscita.