7.0
- Band: DIGIR GIDIM
- Durata: 00:47:22
- Disponibile dal: 23/02/2017
- Etichetta:
- ATMF
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Black metal e fascinazione nei confronti delle civiltà antiche trovano una nuova sintesi nei Diĝir Gidim, progetto patrocinato dalla solida ATMF e composto da Lalartu alla voce (già nella one man band Titaan) e da tale Utanapištim Ziusudra al resto della strumentazione. Nomi criptici per una proposta che si nutre di miti e rituali persi nella notte dei tempi, quando processioni di fiaccole sfilavano sotto i gradoni delle ziggurat, declinata in composizioni ipnotiche e lunghissime che devono molto alla scuola transalpina di Blut aus Nord e Deathspell Omega, lungi dall’assestarsi su coordinate anche solo vagamente lineari. “I Thought There Was the Sun Awaiting My Awakening” può essere visto come un inesauribile flusso di coscienza, un’esperienza sensoriale che sarebbe bene vivere al buio e in cuffia, così da farsi sommergere dalla colata di chitarre stridenti, ritmiche penetranti e urla dall’abisso del duo, abile nel conferire un certo sviluppo narrativo agli episodi della tracklist. Inutile quindi estrapolare un brano piuttosto che un altro: a partire da “The Revelation of the Wandering” fino a giungere a “The Eye Looks Through the Veils of Unconsciousness”, l’opera si configura come un unico percorso tortuoso, in cui scariche di violenza, parentesi liturgiche e digressioni ambient si intrecciano in un arabesco di cambi di atmosfera e di tempo, bagnato di una psichedelia dai contorni velatamente siderali. Un disco difficile, a tratti spossante, consigliato a tutti coloro che vedono il metal estremo come un qualcosa di catartico, una spinta propulsiva verso le tenebre dell’ignoto.