7.5
- Band: DIMENSION ZERO
- Durata: 00:31:34
- Disponibile dal: //2002
- Etichetta:
- Regain Records
- Distributore: Self
Finalmente! A cinque anni di distanza dalla pubblicazione di “Penetrations From The Lost World”, debut mini cd degli svedesi Dimension Zero, arriva finalmente il suo successore, questa volta un vero e proprio full-length. Per chi non conoscesse i Dimension Zero, vogliamo ricordare che si tratta di una vera “all star band” del metal estremo svedese: la line up, infatti, e’ composta da Glenn Ljungstrom (ex In Flames e principale compositore), Jesper Stromblad (In Flames), Jocke Gothberg (ex Marduk e Cardinal Sin) e Hasse Nilsson (ex Luciferion e Diabolique). I nostri sono alfieri di un classico melodic death metal di stampo svedese, imbastardito da frequenti richiami al thrash di Kreator e Slayer. Il disco, composto da nove brani e prodotto dal cantante degli In Flames Anders Friden, mescola sapientemente le sonorita’ di At The Gates, primi In Flames e delle succitate icone thrash creando, come potrete immaginare, un cocktail dall’impatto assicurato. I brani sono tutti di buona fattura e al loro interno alternano sfuriate velocissime e melodiche a riff thrash da headbanging: stupenda in questo senso “Through The Virgin Skies”, gia’ presente sul mini e qui riproposta priva pero’ dell’assolo. Viste tutte le suddette citazioni, ovviamente non ci troviamo di fronte ad un capolavoro, ma non vi nascondiamo di aver accolto questo disco come una vera e propria manna dal cielo, essendo rimasti piuttosto freddi davanti alle ultime uscite della band madre di Jesper Stromblad. Alla luce dell’ascolto di “Silent Night Fever”, non possiamo far altro che rimpiangere l’uscita dalla band di Glenn Ljungstrom subito dopo le recording session di “Whoracle”. In ogni caso, se amate le band succitate, “Silent Night Fever” e’ un acquisto obbligato: troverete mezzora di puro death-thrash davvero ben suonato e ben prodotto e brani come “Your Darkest Hour” o “Not Even Dead” riusciranno anche a riportarvi alla mente album come “Terminal Spirit Disease” e “The Jester Race”. Speriamo ora di non dover attendere altri cinque anni per un come back.