5.5
- Band: DIMMU BORGIR
- Durata: 00:46:42
- Disponibile dal: /05/2007
- Etichetta:
- Nuclear Blast
- Distributore: Audioglobe
C’era una volta il black metal, un genere di culto (se vogliamo amplificato dai tragici avvenimenti norvegesi di inizio anni novanta) che grazie all’impatto visivo e sonoro della musica e all’estremità delle tematiche trattate ha saputo ritagliarsi uno spazio fondamentale all’interno della scena metal. Le dure leggi del business, quando si inizia a odorare il profumo del mero denaro, sono tutte volte a spremere le tasche dei fan con prodotti patinati a dovere, ma sempre più distanti dalla filosofia originale della corrente musicale in questione. E’ il caso dei Dimmu Borgir. Nati all’inizio degli anni novanta, la band norvegese è stata autrice di una serie di buoni lavori, “For All Tid”, Stormblast” e l’acclamatissimo “Enthrone Darkness Triumphant”, poi una serie di dischi altalenanti che però hanno consolidato, almeno a livello di vendite, la fama dei nostri eroi. A tutto c’è un limite. “In Sorte Diaboli” è l’estremizzazione del black metal commerciale, a partire dalla banale e accattivante copertina raffigurante un bel caprone demoniaco che speriamo si limiti a terrorizzare ed affascinare i blackster ottenni con le borchie di plastica. Dal lato prettamente musicale “In Sorte Diaboli” non aggiunge una virgola in più al Dimmu Borgir sound, se non per l’apporto di Hellhammer alla batteria: il picchiatore dei Mayhem ha il merito di conferire un maggior dinamismo alle canzone della band, cosa più difficile per il precedente Nick Barker, più quadrato e martellatore. Poi il nulla, le solite atmosfere sinfoniche ad opera delle tastiere, il dualismo vocale fra Shagrath e Vortex e riff triti e ritriti. La produzione e la confezione del prodotto sono curate ai massimi livelli, il sound è cristallino e potentissimo, ma senza quella sensazione di malsano marciume caratteristico delle più maligne e grezze produzioni black metal. Qui non si parla di pescatori norvegesi di salmone, ma di quella che sulla carta è la più importante formazione estrema in circolazione, “The Serpentine Offering”, “The Sinister Awakening” sembrano più contentini che canzoni violente e distruttive. Questo è lo scotto del successo, il precedente gioiello che risponde al nome di “Death Cult Armageddon” non è stato purtroppo bissato nemmeno lontanamente.