6.5
- Band: DISAMARA
- Durata: 00:44:57
- Disponibile dal: 11/06/2020
- Etichetta:
- Naturmacht Productions
Spotify:
Apple Music:
Disamara è una one-man band proveniente dal Piemonte, dedita ad un black metal classico e primordiale. In linea con i dettami del genere, non si hanno molti dettagli sul progetto, se non che l’unico componente si chiama Maur ed ha registrato e mixato l’intera opera in perfetta solitudine (in quella che viene definita la sua ‘camera senza vista’), oltre ad aver suonato tutti gli strumenti e ad aver addirittura scattato, durante le sue escursioni nei boschi e nelle colline che circondano il posto in cui vive, le foto che sono andate a costituire l’artwork del disco. Il musicista ha alle spalle solamente un promo registrato qualche anno fa, quindi si può dire che questo “Notturna E’ La Quiete” è praticamente l’esordio, affidato ad un’etichetta underground come Naturmacht Productions. La proposta è quella di un black metal old school, tanto che lo stesso Maur ha citato fra le fonti di ispirazione Ulver, Darkthrone, Satyricon e primi Borknagar; per l’atmosfera ‘bucolica’ e l’attitudine folk-oriented si potrebbero aggiungere alla lista anche gli ucraini Drudkh. Le fonti originali vengono seguite con estrema coerenza: la produzione grezza e volutamente caotica porta in primo piano una batteria martellante ma anche molto elementare e spesso penalizza le chitarre che non sembrano avere una visibilità sufficiente; la voce è impostata nello screaming classico del genere. I brani, lunghi ed atmosferici, sono prevalentemente furiosi e veloci, ma inserti di diverso tipo ne allentano qua e là la tensione: in “Anime Vaganti” il rallentamento ricorda il doom; il finale dell’opener “Rivelazione” è affidato ad un delicato arpeggio di chitarra acustica. L’unica vera sorpresa è il pezzo che chiude il disco, “Essenza Fine”, che sembra rivelare l’inaspettata anima punk del musicista piemontese. I testi sono tutti incentrati intorno al rapporto tra l’uomo e la Natura, fanno riferimento anche a storie e leggende popolari e costituiscono il vero punto di forza dell’opera; l’utilizzo dell’italiano dona ulteriore fascino a queste ambientazioni. Il nome stesso della band, spiega Maur in un’intervista, ha un significato simbolico legato al mondo che ci circonda: “Disamara è un frutto dell’acero, il cui seme non sempre cade vicino all’albero, ma spesso è portato lontano dal vento”. Dal punto di vista musicale, sicuramente in questo caso il seme è ritornato vicinissimo alle radici dell’albero da cui è nato.