DISARMONIA MUNDI – Mind Tricks

Pubblicato il 13/07/2006 da
voto
7.0
  • Band: DISARMONIA MUNDI
  • Durata: 00:45:28
  • Disponibile dal: 12/06/2006
  • Etichetta:
  • Scarlet Records
  • Distributore: Audioglobe

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Disarmonia Mundi: una band, un piccolo paradosso musicale. Partito bene con l’esordio “Nebularium”, il combo torinese, perseguitato da cronici problemi di line-up, ha fatto il botto con il seguente “Fragments Of D-Generation”, platter professionalissimo e vincente, accolto bene ovunque, non troppo su queste pagine web: la somiglianza stilistica con il lavoro dei Soilwork post-“The Chainheart Machine” risultò drammaticamente spinta, e non solo per l’entrata in formazione di Bjorn “Speed” Strid, ottimo vocalist della succitata formazione scandinava. Ebbene, a distanza di due anni, il Mondo In Disarmonia si ripresenta al via, grazie a questo “Mind Tricks”, disco che tutto sommato conferma pregi e difetti dei nostri. Nostri che, purtroppo, si riducono ormai ad atipico terzetto, composto dal leader tuttofare Ettore Rigotti e da due cantanti, Claudio Ravinale per un approccio più acido e simil-black e, ovviamente, “Speed” Strid con il suo imperioso growl e la sua bellissima voce pulita. Si diceva di pregi e difetti di questa terza fatica… I pregi: death melodico da manuale, suonato, prodotto (il mixing è stato svolto ai Fredman Studios), interpretato e offerto al pubblico in maniera perfetta; canzoni catchy, potenti, melodiche fino all’osso, che davvero sembrano essere scevre da difetti, soprattutto per chi fa del melo-death il proprio pane quotidiano; arrangiamenti magistrali, cambi d’atmosfera dove e quando servono, strofe assassine, incroci di voci spettacolari, riff e ritmiche ultra-bombastiche, chorus davvero esaltanti. Insomma, l’ABC del metallo melodico ed aggressivo sembra essersi concentrato in questi tre quarti d’ora di musica, lanciando i Disarmonia Mundi in un firmamento di stelle lucenti. Ma…c’è un ma: i difetti, appunto! Anzi, IL difetto. Ancora una volta, l’influenza Soilwork raggiunge livelli esorbitanti: tra “A Predator’s Portrait”, “Natural Born Chaos” e “Stabbing The Drama”, “Mind Tricks” si inserisce alla perfezione, tanto che, pur cercandoli, è realmente difficile trovare “punti di stacco” tra lo stile dei Soilwork e quello dei Disarmonia Mundi. Forse la title-track e “Last Breed” hanno qualche spunto leggermente diverso…peccato che però vadano a finire dritte in territorio ultimi In Flames. E’ una situazione abbastanza imbarazzante, a dire il vero: ripetiamo, i brani sono bellissimi, molti addirittura anche più riusciti di parecchie composizioni made in Soilwork, ma qui, oltre a non esserci un briciolo d’originalità, sembra esserci proprio voglia di scimmiottamento. Essendo stati piuttosto severi in occasione del giudizio di “Fragments Of D-Generation”, stavolta abbondiamo di mezzo punto, giusto per la cristallina qualità dei dieci brani componenti il disco. A parte, lasciateci citare “M.F.W.”, la cover di “Mouth For War” dei Pantera: benissimo risentirla con suoni moderni e ultrapieni, ma perché limitarsi a riproporla esattamente uguale? Inutile. A voi la scelta, quindi: bravi i Disarmonia Mundi lo sono. Se vi basta…

TRACKLIST

  1. Resurrection Code
  2. Mindtricks
  3. Celestial Furnace
  4. Nihilistic Overdrive
  5. Parting Ways
  6. Venom Leech And The Hands Of Rain
  7. Liquid Wings
  8. Process Of Annihilation
  9. Last Breed
  10. A Taste Of Collapse
  11. M. F. W.
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