
7.5
- Band: DISARMONIA MUNDI
- Durata: 01:05:54
- Disponibile dal: 26/06/2009
- Etichetta:
- Coroner Records
- Distributore: Masterpiece
Spotify:
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Strana storia quella dei Disarmonia Mundi. Dopo un esordio col botto – il debut album "Nebularium" resta ancora oggi tra i tesori meglio nascosti della florida scena melo-death tricolore – e due sequel forse meno ispirati ma comunque vincenti – "Fragments of a D-Generation" e "Mind Tricks", impreziositi entrambi dalla presenza dietro al microfono di “Speed” Strid – i nostri non sono ancora riusciti ad imporsi anche in sede live, frenati da cronici problemi di line-up che hanno visto il mastermind Ettore Rigotti (chitarrista, batterista, tastierista, cantante e produttore) come unico sopravvissuto della prima ora. Nell’attesa di vedere se il nuovo disco, atteso per l’autunno, sarà quello della definitiva consacrazione, non ci resta dunque che goderceli nella loro dimensione ideale, ovvero quella da studio, partendo proprio dal già citato "Nebularium", oggi riproposto dalla Coroner Records in una rinnovata veste grafica e sonora con in più l’aggiunta dell’EP "Restless Memories". Sul contenuto del primo dischetto, già recensito su queste pagine all’epoca della sua uscita, inutile dilungarsi, se non per constatare come il nuovo mastering di Ettore (e di chi se no?) doni ulteriore lustro a composizioni tuttora ineguagliate nella discografia dei nostri come "Blue Lake", "Mechanichell" e "Demiurgo". Venendo alla corposa sezione bonus, al suo interno trovano posto outtakes da tutta la carriera della band: dalle recenti composizioni in pieno Soilwork style ("Across The Burning Surface", "Spiral Dancer") alle tracce più grezze degli esordi ("Flare", "Chester"), la qualità compositiva resta sempre alta, fino alla degna chiusura affidata a "Ghost Song", sorta di balld intimista in cui protagonisti assoluti sono la voce e la chitarra di Ettore. A questo punto le strade sono dunque due: se, pur amando il genere, non siete ancora entrati in contatto con i Disarmonia Mundi – o, più probabilmente, avete prestato ascolto solo ai lavori successivi – fareste bene a non farvi scappare questa ghiotta ristampa; chi invece fosse già in possesso della versione originale potrà probabilmente aspettare l’autunno senza remore, anche se il lussuoso package e le sei bonus track rappresentano comunque un buon incentivo all’acquisto per i collezionisti più accaniti.