7.0
- Band: DISARMONIA MUNDI
- Durata: 00:49:06
- Disponibile dal: 09/12/2009
- Etichetta:
- Coroner Records
- Distributore: Masterpiece
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A tre anni di distanza dall’ultima prova in studio – e a pochi mesi dalla ristampa dell’acclamato debut "Nebularium", a suggellare il nuovo deal con la Coroner Records – tornano alla carica con il quarto full-length i torinesi Disarmonia Mundi. Fedeli al motto ‘squadra che vince non si cambia’, i nostri si ripresentano con ben tre singer dietro il microfono (il titolare Claudio Ravinale, il mastermind Ettore Rigotti e lo special guest Björn Speed Strid), mentre, come sempre, tutte le parti strumentali e il mastering sono appannaggio del già citato leader maximo Ettore. Tutto secondo copione dunque, ma è un copione che, sebbene ormai datato e giunto alla terza replica senza grosse variazioni sul tema, conserva intatto il suo fascino, recuperando quell’energia che ci aveva fatto strabuzzare le orecchie ai tempi di "Fragments Of D-Generation". Certo, sarebbe forse stato lecito attendersi in quest’occasione il disco della svolta definitiva, ma il muro d’indifferenza innalzato dai cultori della personalità a tutti i costi viene sgretolato sotto i micidiali colpi inferti dalle varie "Cypher Drone", "Perdition Haze" e "Stepchild of Laceration", autentiche granate sonore caratterizzate da ritornelli indimenticabili. L’unico difetto, se tale lo si può definire, di "The Isolation Game" è l’eccessiva durata della tracklist che, complice la somiglianza delle tredici composizioni, rallenta un po’ i battiti sul finale; per il resto però, grazie anche ad una confezione visiva e sonora di primo livello, l’ultimo arrivato in casa Disarmonia Mundi batte senza appello la concorrenza (leggasi: qualunque gruppo in cui abbia militato Speed Strid negli ultimi 4-5 anni) e si presenta come un must per tutti gli amanti del Gothenburg di seconda generazione.