DISCLOSE – Eclipsed Vision

Pubblicato il 24/06/2008 da
voto
7.0
  • Band: DISCLOSE
  • Durata: 00:40:13
  • Disponibile dal: 13/06/2008
  • Etichetta:
  • Lost Sound Records
  • Distributore: Self

Spotify:

Apple Music:

Cattura da subito l’attenzione fin dal cover artwork questo “Eclipsed Vision”, debut album con cui i modenesi Disclose si propongono l’ambizioso obiettivo di unire generi tra loro distanti come il nu-metal e il prog. Tale esperimento era per la verità già stato portato avanti dai romani Cheope, ma, a differenza da quanto proposto dalla band capitolina nel più articolato “Downloadideas”, i nostri prediligono un approccio più diretto ed easy listening (sopratutto nei melodicissimi refrain), pur senza rinunciare ad una certa ricercatezza nella cura degli arrangiamenti e nelle partiture strumentali. Tale complicata semplicità è percepibile fin dall’iniziale “The Small Garden”, opener in cui è ben visibile l’influenza esercitata sui nostri dai Sevendust di “Animosity” e “Seasons”, così come nella successiva “My Protection”, vicina alle atmosfere dei Korn di “Untouchables”, anche se il picco assoluto da questo punto di vista viene raggiunto con la più malinconica “No Eyes On My Face”, song dal forte appeal radiofonico che si rifà alla tradizione post-grunge d’oltreoceano. Si ritorna in Europa, e precisamente in Germania, con il riff à la Rammstein che apre di “Shades Of Blindess”, song che si rivela tuttavia uno dei pezzi meno riusciti del disco in virtù di un sound funk-metal che non riesce a rinverdire i fasti degli Incubus che furono. Davvero riuscita al contrario è l’accoppiata “Touchin’ my Ghosts” e “Emptiness”, in cui alle onnipresenti influenze dei Sevendust si aggiungono echi dei migliori Chevelle di “Wonder What’s Next”: all’appello non potevano certo mancare i Limp Bizkit, che puntualmente si materializzano all’altezza di “Out of Reality” e nella seguente “My Son”, entrambe per la verità ascrivibili tra le tracce meno convincenti del disco. Si chiude invece in bellezza grazie all’arrabbiata “Your Milky Skin” (in cui fa la sua comparsa anche Carlo Belotti dei GF93) e alla conclusiva “Ruinos Fall”, ideale compendio tra la rabbia e la melodia di cui è intriso il resto del platter. Terminato l’ascolto possiamo dunque affermare senza timori di trovarci al cospetto di una band che, pur annoverando molteplici influenze da molti considerate ormai anacronistiche, riesce a far rivivere i fasti delle sonorità più in voga alla fine del millennio appena trascorso, candidandosi così a raccogliere lo scettro lasciato vacante dopo un solo album dai bolognesi Kink.

TRACKLIST

  1. The Small Garden
  2. My Protection
  3. No Eyes On My Face
  4. Shades Of Blindness
  5. Touchin’ My Ghosts
  6. Emptiness
  7. Out Of Reality
  8. My Son
  9. Your Milky Skin
  10. Ruinous Fall
0 commenti
I commenti esprimono il punto di vista e le opinioni del proprio autore e non quelle dei membri dello staff di Metalitalia.com e dei moderatori eccetto i commenti inseriti dagli stessi. L'utente concorda di non inviare messaggi abusivi, osceni, diffamatori, di odio, minatori, sessuali o che possano in altro modo violare qualunque legge applicabile. Inserendo messaggi di questo tipo l'utente verrà immediatamente e permanentemente escluso. L'utente concorda che i moderatori di Metalitalia.com hanno il diritto di rimuovere, modificare, o chiudere argomenti qualora si ritenga necessario. La Redazione di Metalitalia.com invita ad un uso costruttivo dei commenti.