7.5
- Band: DISEASE
- Durata:
- Disponibile dal: //2003
Interessantissima iniziativa quella dei nostrani Disease che, in attesa del debutto su lunga distanza (atteso a breve sotto il nome di “5th Wave, Endless”), decidono di ristampare in un solo cd i tre demo realizzati prima della release ufficiale, aggiungendo anche un’interessante chicca, ovvero il rough mix di “Empowering From Chaos”, song che sarà possibile ascoltare nella veste definitiva sul debutto ufficiale di questi cinque ragazzi. E’ proprio a partire da questo pezzo che il sottoscritto comincia la sua analisi sulla band, poiché non si può certo dire che in ogni periodo della storia della stessa abbia sempre predominato al 100% quel thrash metal che qui costituisce la sonorità di riferimento. I Disease si sono appunto fatti portatori di un’interessante evoluzione musicale fino a giungere al pezzo sopra citato, in cui ci presentano un melodic thrash ben fatto, ricchissimo di armonizzazioni e molto ben suonato, che si unisce a degli spunti progressive (anche se senza allontanarsi troppo dai propri intenti), ulteriormente valorizzato dalla voce di Flavio, che rimpiazza benissimo l’altrettanto bravo e dimissionario Cristiano. Regredendo nella storia delgruppo passiamo ai cinque pezzi successivi, che ci portano indietro di altrettanti anni ed al demo”Advt.IXIIX”; i pezzi qui presenti non si distaccano molto dalla sopra citata “Empowering From Chaos”, presentando però un attitudine un po’ più thrashy, anche se non è certo la melodia a mancare… ed infatti è proprio il pezzo più melodico del demo (“Will I Embrace It Again”), quello in cui vengono per un attimo lasciate da parte le sfuriate classiche del genere, ad emozionare di più con i suoi grandiosi arpeggi, le sue melodie tristi e la più che maiuscola prestazione di Cristiano. Si passa poi ai due pezzi del promo risalente al 1996, rispettivamente “Empty Handed Enemy” e “Mind Escape”, che presentano un minore tasso di tecnica ma si fanno valere in quanto ad aggressività e qualità, e qui Cristiano si cimenta, con buoni risultati, su vocalizzi più abrasivi; non mancano, ad ogni modo, le aperture più melodiche (che già lasciano intuire su quali terreni si muoverà la band successivamente), come accade alla stessa “Empty Handed Enemy”, ed anche qui siamo su terreni eccelsi, che non hanno nulla da invidiare alle produzioni successive, perché quel (poco) che manca in sede tecnica viene adeguatamente compensato dalla passione e dalla bellezza delle singole canzoni. In dirittura finale troviamo invece i pezzi estrapolati dal periodo più impersonale della band; mi riferisco a quello del primo “Dark Heart Behind”, che ci presenta un gruppo-emulo degli (evidentemente) beniamini della bay area, con un riguardo particolare ai primi Dark Angel, e una manciata di canzoni di buon livello, troppo impersonali però per riusicire a fare bella figura di fronte alle restanti song del disco, che sono comunque degne di ben più di un ascolto. Tralasciando l’orrendo (a mio giudizio!) remix techno-industrial di “Scarred” (si comprende la contaminazione con l’elettronica, ma qui si esagera: in un disco thrash un remix del genere è veramente fuori posto…), promuovo con tanto di lodi i Disease, dai quali, vista l’evoluzione, ora mi aspetto grandi cose in vista del debut! contatti: flaviotempesta@libero.it