5.5
- Band: DISMAL
- Durata: 00:37:58
- Disponibile dal: 27/01/2023
- Etichetta:
- Aural Music
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Poco più di due anni fa avevamo avuto occasione di parlare dei Dismal, una realtà di lungo corso del panorama gothic (e non solo) del nostro Paese, che aveva pubblicato il suo ambizioso settimo album. Purtroppo l’ascolto di “Quinta Essentia” ci aveva lasciato un retrogusto amaro, a causa del proverbiale passo più lungo della gamba: a fronte di dichiarazioni altisonanti che promettevano un’indimenticabile viaggio musicale, capace di fondere generi e stili, ci eravamo trovati di fronte ad un lavoro senza direzione, confuso.
Il nuovo “Via Entis” viene presentato in maniera meno altisonante, un parziale ritorno alle origini, che vede i Dismal recuperare delle atmosfere arcane, medievali, dando vita ad una nuova fiaba dalle tinte gotiche. Immergendoci nell’ascolto, dunque, ci troviamo effettivamente di fronte ad una nuova direzione musicale, più lineare, che non cerca necessariamente di stupire e fare bella mostra di sè, ma che, al contrario, prova a mettersi al servizio delle composizioni. Questo è senza dubbio il maggior passo in avanti compiuto dai Dismal in questa loro ottava fatica, un passo avanti netto che, però, non riesce ancora a salvare un lavoro che appare ancora traballante sotto numerosi aspetti.
Ancora una volta, l’intero album ruota attorno alle orchestrazioni di Bradac, che ammantano di un velo setoso delle composizioni ancora molto acerbe, frenate da scelte melodiche ed arrangiamenti a tratti incomprensibili. L’ingresso in formazione di Caterina Accorsi, una cantante che proviene da un mondo completamente diverso (quello del jazz), non ha portato grandi benefici e le sue linee vocali appaiono poco integrate nella trama musicale, al di là della pura e semplice abilità canora, che forse trova maggiore espressione in altri contesti. Ci ha convinto l’uso del violino, che ben si sposa con le tastiere, dando un tocco di malinconico calore alle canzoni, mentre resta invariata la nostra critica agli arrangiamenti di chitarra, che continuano a giocare un ruolo marginale. Come avevamo avuto modo di sottolineare per “Quinta Essentia”, infatti, anche questa volta la chitarra elettrica sembra solo contribuire a dare spessore e corpo alle orchestrazioni, senza mai trovare un suo spazio e senza contribuire in maniera consistente alla trama musicale.
Dispiace dover nuovamente insistere più su ciò che non funziona nella proposta dei Dismal, ma pur apprezzando le migliorie apportate rispetto a “Quinta Essentia”, non riusciamo ancora a consigliare senza remore l’ascolto di “Via Entis”, soprattutto ad una platea, la nostra, che ha pochi punti di contatto con una proposta sempre più ai margini dell’universo metal.