voto
9.5
9.5
- Band: DISMEMBER
- Durata: 00:31:00
- Disponibile dal: /05/1991
- Etichetta:
- Nuclear Blast
- Distributore: Audioglobe
Streaming non ancora disponibile
Tra i fanatici del puro swedish death metal, "Like An Ever Flowing Stream" viene piuttosto spesso considerato un album fondamentale tanto quanto "Left Hand Path" degli Entombed. E il commento a questo lavoro potrebbe già concludersi qui! Già, perchè, effettivamente, anche il solo provare a mettere un album sullo stesso piano del leggendario debutto degli Entombed corrisponde a definirlo senza mezzi termini un "must have". E "Like…" ovviamente lo è, eccome! Registrato nel marzo del 1991, quasi un anno e mezzo dopo la prima opera degli ex Nihilist, il disco riesce immediatamente a porre i Dismember sotto i riflettori internazionali. La band non è in attività da molto: ha alle spalle tre demo-tape ufficiali, ma è reduce da uno periodo di pausa durante il quale tre quinti della sua formazione (il batterista/compositore Fred Estby, il cantante Matti Kärki e il chitarrista David Blomqvist) hanno aiutato un certo Michael Amott a comporre e registrare il primo (e unico) album dei Carnage, prima che proprio quest’ultimo decida di sciogliergli per trasferirsi in Inghilterra e unirsi ai Carcass. La voglia di death metal dei giovani ragazzi di Stoccolma è però ben lontana dall’assopirsi: vi è un gran fermento nella scena locale, gli amici Entombed stanno rapidamente diventando delle star, quindi ci vuol poco affinchè Estby e soci decidano di riesumare il vecchio monicker e di mettersi al lavoro su del nuovo materiale. È dunque l’inizio della primavera del 1991 quando i Dismember decidono di entrare nei già celebri Sunlight Studios per confezionare la loro prima opera sulla lunga distanza. È questione di poche settimane, e "Like An Ever Flowing Stream" è finalmente realtà. L’album, come accennato, fa subito il cosiddetto "botto": certo, allora lo swedish death metal è ancora qualcosa di nuovo, ma come sottovalutare l’autorità con cui i Dismember interpretano questo stile? Ovviamente, sono evidenti alcune affinità con il sound degli Entombed – vedi l’irrinunciabile suono di chitarra a "motosega" e la produzione corrosiva – tuttavia non è difficile cogliere le varie differenze che distanziano la proposta da quella del gruppo allora guidato da Nicke Andersson (che, tra l’altro, registra buona parte degli assoli di chitarra di "Like…"!). In primis, almeno rispetto a "Left Hand Path", si nota come l’interpretazione generale sia un po’ meno "barbara" e spiccia e le strutture di molti dei brani più ordinate. In effetti, i Dismember non hanno un background punk-hardcore come gli Entombed… loro sono per lo più cresciuti a pane e metal (Maiden, Priest e tutta la scena thrash e proto-death) e queste influenze emergono appunto sottoforma di riff più quadrati, lead di chitarra dal sapore epico e midtempo maggiormente pronunciati, i quali però mai reprimono la naturale irruenza dei ragazzi. Tracce lunghe e strutturate come "Dismembered" e "In Death’s Sleep" in questo senso parlano chiaro: i Dismember sono senza dubbio "imparentati" con gli Entombed, ma di certo non propongono un sound identico a quello dei loro cugini. E, anche quando le velocità si fanno più sostenute e il livello di aggressività sale, la personalità del gruppo rimane intatta e definita: vedi le varie "Override Of The Overture" e "Skin Her Alive", che con i loro stacchi repentini e l’onnipresente basso pulsante di Richard Cabeza diventano in men che non si dica dei classici immortali del genere. La chiave del successo di "Like…", insomma, è questo connubio perfetto tra genuino entusiasmo giovanile, individualità, grande cura nel songwriting e sapiente regia del produttore Tomas Skogsberg nei succitati Sunlight Studios. Da non sottovalutare, infine, la brevità e la compattezza della tracklist del disco, che ne amplificano a dismisura l’efficacia: "no filler, all killer!", come si suol dire. Se vi stancate di ascoltarlo, vi è qualcosa che non va nel vostro DNA death metal.