8.0
- Band: DISMEMBER
- Durata: 00:40:00
- Disponibile dal: 27/01/2006
- Etichetta:
- Regain Records
- Distributore: Self
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Finalmente! Dopo un’attesa di un paio d’anni e il cambio di casadiscografica, ritornano i paladini dello swedish death più puro edincontaminato, e lo fanno con il botto. Seguendo la strada tracciatadal precedente, validissimo, “Where Ironcrosses Grow”, i nostri cipropongono un album che è un ideale punto d’incontro tra il masterpiece”Death Metal” e il primo, indimenticabile, “Like An EverflowingStream”. E’ impossibile non esaltarsi per un assolo melodico diBlomqvist (ad esempio in “Time Heals Nothing”), o non sbattere ilcapoccione tentando di seguire i ritmi dettati da Fred Estby dietro lepelli. Tutto l’album è scritto e suonato da una band che non ha nullada dimostrare a nessuno e che si concentra esclusivamente sulla buonariuscita dei brani, in un mix letale di consapevolezza ed istintività.A differenza del suo già citato predecessore, “The God That Never Was”diminuisce la componente melodica, in favore di una violenza espressaalla perfezione in brani quali la title track, “Autopsy” (probabileomaggio all’omonima band culto), con il suo fantastico break rallentatocentrale, e la scheggia impazzita “Never Forget, Never Forgive”, quantodi più violento scritto dai ragazzi da qualche anno a questa parte.Anche la produzione, curata così come il mixing dallo stesso Estby,aiuta non poco, in quanto valorizza al punto giusto il sound, bendefinito ma crunchy al tempo stesso e, soprattutto, esalta la voce diun Matti Karki come sempre in forma smagliante. E’ davvero incredibileconstatare come i Dismember portino avanti, con una coerenza ed unaperseveranza più uniche che rare, un discorso musicale che loro stessicontribuirono a creare quasi una ventina di anni fa, senza maisnaturarsi ma, anzi, migliorandosi album dopo album, senza vergognarsidi mostrare le proprie influenze, Iron Maiden su tutti (sentitevi lastrumentale “Phantoms” e sappiateci dire). Onore quindi a questiragazzi che, con passione, umiltà e professionalità, hanno aggiunto unaltro importante tassello alla loro già strepitosa, seppursottovalutata carriera. Fondamentali.