DISSIMULATION – Maras

Pubblicato il 22/07/2003 da
voto
6.5
  • Band: DISSIMULATION
  • Durata: 00:39:58
  • Disponibile dal: 31/10/2002
  • Etichetta:
  • Ledo Takas Records

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Non capita tutti i giorni di imbattersi in una band lituana. La casa discografica Ledo Takas, nota per alcune validissime produzioni underground extreme metal, punta ora su questi connazionali Dissimulation, autori di un thrash grezzo infarcito da un sottile tocco black metal epico. Finalmente l’Est europeo sta diminuendo quel gap che non gli consentiva di sfornare prodotti ben confezionati come ormai le orecchie ben abituate degli occidentali esigevano. Nulla da ridire, infatti, sulla produzione di questo album, potente, chiara, tagliente. Bello, come spesso si sente nei gruppi europei dell’Est, quell’istinto selvaggio, quella rabbia sincera, spontanea che rende ‘autentica’ la musica sfornata. Immancabile la cover dell’immancabile “Tormentor” dei Kreator (ovviamente), una canzone che non è stata scelta casualmente visto che i Dissimulation pescano la loro ispirazione dai primi album della band teutonica, ma c’è un tocco anche black metal che, mescolato al background thrash, partorisce un ibrido apprezzabile… tornano alla mente un po’ i primi Absu, anche se la classe qui è inferiore. Possono piacere o suonar decisamente male (a seconda dei gusti di ognuno) alcune parti cantate con la voce pulita per dare un tocco epico all’atmosfera dei brani, ma il riffing è meno grezzo di quel che sembra e sa farsi valere per buona durata di questo “Maras”. I Dissimulation a volte sembrano in possesso di una buona dinamicità; il gruppo sa come cambiar ritmo e tempo al brano per non renderlo troppo monotono, ma chiariamo: le canzoni non sono trascendentali, ma per lo meno interessanti perché suonano primitive e, per aspetti difficili da cogliere, hanno un sapore particolare peculiare della terra natale della band. Il cantato, a parte quei due momenti sopra citati, è screaming, selvaggio quanto serve. Giusto per la cronaca: sulla fine di “Genocidas” viene riportata la fine di un discorso di Hitler, ma mancano decisamente gli elementi per capire (per chi volesse capire) a quale pro. Da ricordare ancora la cover di questo “Maras”, una delle più macabre e inquietanti dei ultimissimi tempi: la veglia di alcune persone accanto alla bara con dentro il morto; le persone sono abbigliate con i vestiti del posto, i colori sono marroncini quasi in bianco e nero, come una vecchia foto di inizi del ‘900. Aleggia una cupa, funerea atmosfera, che si dissipa immediatamente alle prime, furiose note di questa thrash/black metal band baltica. Per chi vuole scoprire nuove frontiere…

TRACKLIST

  1. Sauksmas Lapkricio Miglose
  2. Blogio Triumfas
  3. Maras
  4. Mintys I Nakties Tyla
  5. Miglose
  6. Demoniska Audru Naktis
  7. Genocidas
  8. Pazadintas Ritualu
  9. Viesulai Kraujuojanciame Danguje
  10. Tamsiu Nakti, Juodu Ugni
  11. Tormentor
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