8.0
- Band: DIVIDED MULTITUDE
- Durata: 01:02:37
- Disponibile dal: 04/12/2015
- Etichetta:
- Nightmare Records
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I Divided Multitude intitolano questo quinto album della loro discografia semplicemente con il proprio moniker: una scelta non casuale, perchè a nostro avviso si tratta di un disco che esprime pienamente la più vera essenza di quello che è il sound della band norvegese. Parliamo di uno stile che unisce un sound accostabile ai Dream Theater più recenti,caratterizzato però da un approccio più aggressivo, specialmente nei riff, che potrebbe far pensare ai Nevermore; inoltre, per l’utilizzo dei cori e delle tastiere, sono quasi spontanei rimandi a band come Royal Hunt e Shadow Gallery. A proposito dell’aspetto vocale, va evidenziato come ben quattro membri della band su cinque si occupino delle voci soliste, oltre ad altri due cantanti ospiti, vale a dire Terje Haroy (Pyramaze, Crossnail) che canta nel brano “Demise” e Brian Ashland (proprio degli Shadow Gallery), che duetta con Sindre Antonsen (se l’orecchio non c’inganna) nel brano “Proud”. I Divided Multitude sono dunque riusciti a costruire una propria identità, pur partendo dalle proprie influenze (che sono in realtà ancor più ampie di quelle sopra citate: potremmo aggiungere Symphony X, Pain Of Salvation, Porcupine Tree, In Flames, ecc.), che restano comunque ben riconoscibili, senza però risultare per questo necessariamente derivativi. Anzi, questa loro grande duttilità a livello vocale sembra quasi adeguarsi ad una certa versatilità anche sotto il profilo musicale, perchè davvero la band norvegese riesce a creare uno spettro di emozioni che alterna momenti di autentica violenza sonora con altri più atmosferici ed introspettivi. Un lavoro, dunque, che si muove tra chiaroscuri emotivi di intensa bellezza e che quasi stupisce per la propria capacità di non risultare mai scontato, crescendo ascolto dopo ascolto, senza peraltro perdersi in sterili virtuosismi o in passaggi pirotecnici. Va precisato però come sia davvero superlativa, in realtà, la performance dei musicisti, con una menzione speciale per il tastierista Eskild Kloften ed il batterista Anders Vinje che ci hanno davvero ben impressionato. Bel disco, che rappresenta probabilmente l’apice di questa band, che ha scelto di celebrare i propri vent’anni di attività non con le solite raccolte o compilation, bensì con un album di grandissimo livello. Onore al merito.