DIVIDED MULTITUDE – Feed On Your Misery

Pubblicato il 09/05/2013 da
voto
6.0
  • Band: DIVIDED MULTITUDE
  • Durata: 01:02:36
  • Disponibile dal: 19/04/2013
  • Etichetta:
  • Fireball Records

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Attivi dal 1995, i danesi Divided Multitude sono una band sicuramente prolifica, autrice dal 2001 di ben cinque album che, sebbene siano passati effettivamente un po’ nascosti al grande pubblico, hanno sicuramente colpito il cuore di diversi fan e contribuito a creare un certo livello di interesse intorno alla band stessa. Il fatto poi che la band sia stata fondata dai fratelli Christer e Rayner Haroy, che in molti forse conoscerete per via della loro militanza in seno ai più noti (e sinceramente più interessanti) Teodor Tuff, rende pienamente merito alla sicura esperienza in possesso dei musicisti qui coinvolti. Questo “Feed On Your Misery” è, come dicevamo, il quinto capitolo di una carriera forse un po’ troppo omogenea, ma vi diciamo subito che neppure questo fa molto per introdurre elementi di novità nel sound del gruppo; ne perpetua anzi l’attuale direzione musicale, attualmente impostata su di un progressive metal pesante e moderno, stemperato spesso in favore di una maggiore fruibilità tramite melodie vocali immediate e catchy. Parlando di genere proposto, l’etichetta ce li presenta nelle note promozionali come un incrocio tra Dream Theater, In Flames e Nevermore. Ci permettiamo di dissentire in maniera abbastanza marcata da questa definizione giacché degli ultimi due nomi, in particolare quello dei Nevermore, non troviamo proprio traccia in questi sessanta e passa minuti di musica pesante ma melodica. Dal canto nostro ammettiamo anche che paragoni diretti con altre band i Divided Multitude tendono a renderceli difficili, mostrandosi sempre abbastanza personali; ma se proprio dobbiamo sbilanciarci, optiamo per citare i nostri DGM (per l’approccio così modernista al progressive, ma la band tricolore è sicuramente molto più fruibile), i Circus Maximus (vengono citati abbastanza chiaramente nella bella “What I See”) e anche i conterranei Manticora, con i quali i Divided Multitude condividono l’approccio strumentale così rumoroso e ‘gonfio’. C’è qualcosa anche dei Pagan’s Mind in diversi pezzi – parliamo della già citata “What I See” e della potente “Vicious By Heart” – ma troviamo anche qualche sporadico richiamo ad altre band più propriamente heavy metal, che hanno però partecipato alla nascita del progressive come Queensryche o Crimson Glory. E’ indubbio da queste righe che la maggior parte del sound dei Divided Multitude appartenga dunque di diritto alla band stessa, un fatto che non possiamo che segnalare con un applauso. Quello che non applaudiamo sono invece le composizioni stesse: se alcuni dei pezzi che abbiamo già citato colpiscono nel segno con una certa facilità e riescono nel compito di farsi ricordare, altri pezzi (non pochi, rapportati alla corta tracklist dell’album intero) non ci lasciano invece particolarmente coinvolti, finendo per assumere aspetto ed identità del lavoro tutto, perdendo la propria individualità. Nonostante riconosciamo senza dubbio gli oggettivi pregi e l’innegabile perizia strumentale e compositiva della band, non possiamo quindi dire che questo “Feed On Your Misery” ci abbia colpito tantissimo, certamente a causa dell’eccessiva uniformità sonora ma anche per l’eccessiva pesantezza e la mancanza di feeling che ci arriva dai violenti riff di Christer Haroy, bravissimo chitarrista ma in questo frangente sicuramente un po’ freddino. Personalmente, continuiamo a preferire i Teodor Tuff, che con le loro aperture che rimandano ai Savatage e ai Queen risultano sicuramente più interessanti. Voto abbassato di mezzo punto per via del fatto che personalmente l’abbiamo trovato un po’ noioso; se volete un giudizio sul disco esclusivamente sotto il profilo tecnico-compositivo, considerate pure questa valutazione più alta di così.

TRACKLIST

  1. Esperanto
  2. Feed on Your Misery
  3. What I See
  4. Scars
  5. The World Is Watching
  6. Crimson Sunset
  7. 2 4 7
  8. Vicious by Heart
  9. Seconds
  10. Transparent
  11. Reborn
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