DJEVEL – Naa Skrider Natten Sort

Pubblicato il 06/12/2022 da
voto
8.0
  • Band: DJEVEL
  • Durata: 01:00:01
  • Disponibile dal: 23/11/2022
  • Etichetta:
  • Aftermath Music

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Ad una fetta non esigua di ascoltatori, anche se si parla di un genere musicale di nicchia, è sempre molto arduo far comprendere il valore di una band underground o facente parte delle cosiddette ‘seconde ondate’ in quanto si tende sempre a considerare i gruppi mainstream o più famosi o appartenenti alla ‘vecchia scuola’ come inarrivabili, talvolta più per definizione che per reali meriti. Sappiamo tutti le logiche, spesso contorte, che stanno dentro all’universo black metal e anche in questo caso si fa fatica a sponsorizzare, o meglio, a far capire veramente quanto un gruppo considerato a priori di ‘seconda fascia’ sia invece una realtà capace di aver raggiunto la cerchia degli eletti, la vetta del panorama internazionale.
Speriamo che questo nuovo capolavoro intitolato “Naa Skrider Natten Sort”, ennesima produzione targata Djevel, sia la release della consacrazione definitiva per questa band. Alla formazione, poi, non manca davvero nulla per essere considerati al giorno d’oggi come uno dei (per fortuna ancora parecchi) gruppi cardine del genere: sono norvegesi, sono in giro ‘appena’ dal 2009, ma in poco più di un decennio hanno realizzato ben otto full-length uno migliore dell’altro; soprattutto, la loro line-up non è certo composta da dei neofiti: troviamo infatti Faust (sì, il ‘famigerato’ Bard Faust degli Emperor), ma anche Ciekals (ex Ljå) e Kvitrim (Vemod), inoltre per quanto riguarda i live la band può contare ancora sul supporto di Mannevond (anche Urgehal e Koldbrann), che nei Djevel ha suonato per più di dieci anni. Se volete aggiungeteci anche l’ex membro Dirge Rep che ha suonato nei Djevel (ex Gehenna ed Enslaved) dal 2012 al 2017, capirete quanta esperienza e ‘sapienza’ black metal in realtà si celi dietro a questo monicker.
Questo album ha tutto per essere considerato una delle migliori uscite nere dell’anno: c’è violenza, aderenza ai dettami del vero black metal, ma con qualcosa in più – un certo arcano misticismo, anche questo caratteristico di una certa porzione del black metal, un certo pathos, oltre ad atmosfere notturne, altre demoniache, talune persino epiche. La prima parte della release è quella più legata al classico black metal, al mistero, all’oscurità e alla realtà notturna: è qui che il diavolo Djevel si mostra con naturalezza. Tanta violenza, un assaggio dell’inferno e tanta arcana poesia, questo è il regalo che ci fa il combo scandinavo, ma senza portare quasi mai i ritmi a livelli particolarmente veloci. In questa prima metà dell’album, pertanto, la band gioca un po’ sul sicuro e non rischia, ma rimarca la propria caratura di ottima black metal band, mentre nella seconda metà prova a spingersi un po’ oltre e l’azzardo viene ampiamente premiato. Con“I Daudens Dimme Natt”, infatti, non si punta sulla violenza ma sull’atmosfera e qui spunta persino una vena melodica sinistra davvero intrigante. Con una piccola forzatura e un po’ di immaginazione si potrebbe dire che la successiva “Afgrundsferd” si avvicini a qualcosa dello stile dei Taake, mentre con “Mitt Tempel Av Stierner Og Brennende Maaner” si compie un viaggio nel Valhalla, si entra in una dimensione per lo più inesplorata per gli stessi Djevel, in cui emergono influenze che partono dai Bathory per arrivare ai Falkenbach fino al viking metal norvegese, ma in cui i musicisti dimostrano di saperci stare e di saper fluttuare in una posizione quasi eterea.
La traccia conclusiva, infine, è solenne: parte con un riffing principale di ottima caratura, che dona subito al brano una certa portanza e maestosità; parliamo un riff semplice, i Djevel non fanno cose mai troppo complicate, ma la maestria del gruppo nordico sta nel modo in cui tutti i singoli strumenti ed elementi della musica vengono mescolati tra loro, dalla produzione alle singole armonizzazioni. Più passano i minuti e più il pathos cresce in questa canzone, anche dopo un breve intermezzo acustico ben riuscito (che sa un po’ di Wongraven), mentre l’ultimissima parte del brano (e quindi dell’album) è a tratti persino struggente. In questo lavoro che dura un’ora troviamo quindi elementi nuovi, o comunque maggiormente sviluppati che in passato, ma anche quello stesso trademark che ha distinto in questi anni la band norvegese.  In questa sede abbiamo voluto premiare la band per l’album in oggetto, ma anche un po’ per quanto fatto sinora come carriera.
Che consiglio dare a chi vuole avvicinarsi a questa band? Facile, questo è uno dei rari casi in cui tutta la discografia può essere presa ad esempio, con i Djevel non si sbaglia mai!

TRACKLIST

  1. Naar Taaken Tetner
  2. Kronet Av En Væpnet Haand
  3. Naa Skrider Natten Sort
  4. Mitt Tempel Av Stierner Og Brennende Maaner
  5. I Daudens Dimme Natt
  6. Afgrundsferd
  7. Her Visner Hver En Krans
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