7.0
- Band: DJEVEL
- Durata: 00:56:51
- Disponibile dal: 14/05/2021
- Etichetta:
- Aftermath Music
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Con il calar delle tenebre, Djevel, ovvero il diavolo, non poteva non far capolino. Sempre la stessa musica, black metal, sempre la medesima copertina vista e rivista migliaia di volte su release di questo genere musicale. Eppure la magia rimane. Ed è sempre quella. Perché la fredda luna che si erge sopra ad una foresta addormentata avrà sempre il suo fascino sull’uomo e sulle creature della notte e perché ogni copertina, sebbene raffiguri sempre il medesimo soggetto, cattura un suo aspetto sempre diverso. Per questo motivo, anche se in molti ormai non ci vedranno più nulla di interessante, una cover di questo tipo è sempre in voga e così sempre sarà nel mondo black metal.
La musica del nuovo “Tanker Som Rir Natten” è notturna e non a caso. La notte è il momento ideale per i pensieri più oscuri, per dar corso ai peggiori misfatti, per le visioni oniriche e la luna con la sua forza attrattiva non fa che amplificare tutto ciò o semplicemente ci getta sopra la sua luce sinistra. L’ambiente perfetto, dunque, per lasciar scorrere a fiumi la musica notturna dei Djevel. A parte i titoli delle canzoni che sembrano romanzi, questo settimo sigillo dei Djevel non fa altro che confermare la bontà di questa band, che ormai dopo tutti questi anni non ha più niente da dimostrare a nessuno. Si va abbastanza sul sicuro con questo terzetto, tra l’altro rinnovato con l’uscita dalla line-up del buon Mannevond e l’ingresso della new entry Kvultrim (attivo in diverse band tra cui Vemod, Mare e Black Majesty); in loro ritroviamo sempre una buona dose di ispirazione e tanta tradizione black metal norvegese, nulla di più, ma suonato in modo più che apprezzabile. Anche con la formazione rinnovata si può dire che il marchio di fabbrica sia rimasto piuttosto inalterato, così come è presente l’ispirazione e quell’esperienza che aiuta gli artisti a raggiungere sempre e comunque un discreto livello qualitativo.
La produzione è buona, ‘pulita’, ma almeno ci sono le chitarre con un suono sufficientemente ‘zanzaroso’ come vuole la cara vecchia tradizione ‘true’. Già dall’opener si possono sentire delle intriganti melodie arcane che riportano ad un paesaggio simile proprio a quello presente sulla copertina dell’album. I ritmi non sfrenati aiutano a creare un pathos che adombra ogni singola canzone dell’opera. Il cambio delle tracce sembra semplicemente il trascorrere delle ore della medesima notte: il lavoro è stato studiato per produrre molta atmosfera, anche se a crearla è spesso un semplice riff dalla melodia semplice e ripetitiva.
Sebbene lo stile indubbiamente sia diverso, lo spirito che pervade questo lavoro può riportare in mente alcune atmosfere dei primi Gehenna o Ancient. Le cose semplici – ci insegnano i Djevel, come altri gruppi – se fatte bene possono funzionare. Questo fascino ‘old style’ di “Tanker Som Rir Natten” non è assolutamente da sottovalutare e fa pesare l’ago della bilancia a favore di un giudizio decisamente positivo sulla release stessa. Il consiglio è quello di ascoltare questo album all’aperto e possibilmente accanto o immersi nella Natura, senza interruzione di sorta, senza riaprire gli occhi.
Questo settimo album suona per qualche verso differente rispetto all’ottimo predecessore, è più misterioso ed a tratti persino intimista. Niente però di complicato o di sperimentale, non è nella natura del Diavolo esserlo. Con la semplicità si conquistano le anime più facilmente. Lasciatevi dunque conquistare anche voi.