7.0
- Band: DOCTOR MIDNIGHT & THE MERCY CULT
- Durata: 00:46:36
- Disponibile dal: 06/06/2011
- Etichetta:
- Season Of Mist
- Distributore: Audioglobe
Spotify:
Apple Music:
In un periodo dove supergruppi, progetti paralleli e collaborazioni impazzano, meglio rivolgere lo sguardo su proposte cui non manca l’inventiva, la sperimentazione e la voglia di amalgamare sfere musicali differenti, lasciando da parte quelle concezioni musicali scontate in cui il musicista di turno propone con un nome diverso le medesime coordinate stilistiche cui ci ha abituato con il proprio gruppo o in veste solista. La formazione dei Doctor Midnight & The Mercy Cult per fortuna presenta connotati interessanti in questo senso, subito identificabili nell’intrigante line-up che vede dietro al microfono Hank Von Hell dei Turbonegro, alle chitarre Anders Odden (Satyricon e Celtic Frost) e Audul Stengel (The Kovenant), al basso Tim Skold (Marylin Manson e KMFDM), mentre alla batteria troviamo David Husvik (Extol). “I Declare: Treason” è un debutto che mette subito in chiaro la personalità della band, protagonista di una proposta eterogenea che include svariate influenze principalmente tratte dalla scena metallica, ma non solo. Il lavoro delle chitarre poggia su solide basi thrash-death metal pur concedendosi qualche parentesi black o heavy rock, il basso pulsante di Skold dona un groove moderno ai brani, assecondato dal drumming tecnico ed elaborato del virtuoso batterista norvegese Husvik. Le linee vocali guidano infine le composizioni su sentieri maggiormente rock, punk e melodici in genere rivelandosi ben presto croce e delizia di questo progetto. La voce sguaiata, maleducata e un po’ calante di Hank Von Hell è motivo di personalità grazie all’inconfondibile timbrica ma allo stesso tempo potrebbe rappresentare un limite per tutti coloro (e non saranno pochi) i quali non riusciranno a digerire i latrati graffianti del cantante svedese. Il songwriting di “I Declare: Treason” non appare sempre continuo e all’altezza della situazione, ma nel complesso le canzoni sono ben strutturate lasciando libero sfogo all’eterogeneità del progetto e regalando i momenti migliori nel mood ’70 oscuro e ossessivo dell’opener “Sign My Name”, nel refrain memorabile del singolo “(Don’t) Waste It” e in una sentita “Ok (We’re Just About To Die)” che lascia intravedere l’influenza dei Black Sabbath con linee vocali sulla scia di Nick Cave (ubriaco). Per trovare la perfezione soprattutto in termini di continuità ci vorrà ancora molto tempo probabilmente, ma la buona notizia oggi è che i Doctor Midnight & The Mercy Cult sono una realtà coraggiosa e dotata di personalità per menti aperte e cazzute.