6.5
- Band: DOGMA
- Durata: 00:35:00
- Disponibile dal: 27/04/2009
- Etichetta:
- Casket Music
- Distributore: Audioglobe
Spotify:
Apple Music:
I liguri Dogma, dopo un paio di demo di discreta fattura, hanno finalmente trovato un contratto discografico serio e si sono accasati presso la britannica Casket. Il primo frutto di questa collaborazione è questo “Sound Therapy”, che da un lato ci mostra una band piuttosto in palla, ma dall’altro evidenzia parecchi limiti a livello di songwriting. I ragazzi suonano una sorta di thrash metal groovy e modernista, a cavallo tra i Trivium e gli Extrema, senza dimenticare l’ovvia influenza della Bay Area scene ed il ricorso a qualche trucchetto metalcore per rendere il tutto più appetibile. I nove brani contenuti nel lavoro sono tutti di discreta fattura ma mancano di quel quid che occorrerebbe loro per permettere di rimanere impressi nella mente. La partenza è ottima: “Broken Life” è un thrash energico e ben composto e rivela anche un inaspettato lato progressive per ciò che concerne il lavoro della lead guitar. La successiva “Spit In Your Face” è maggiormente groovy e ricorda da vicino gli ultimi Extrema, mentre “Predator” è violentissima e mischia insieme thrash e hardcore per un risultato finale al fulmicotone. Altri brani interessanti sono “Revolt” e “Life For A Nation”: la prima si segnala per un buon lavoro della sezione ritmica, mentre la seconda è una semplice thrash song che richiama tanto gli Exodus quanto i Testament e che trova il suo punto di forza nella sua semplicità. Le rimanenti canzoni non brillano particolarmente ma comunque si lasciano ascoltare in tutta scioltezza. Sfortunatamente per la band questo “Sound Therapy” non ha la profondità necessaria per durare a lungo nel lettore CD, complice anche una produzione a tratti confusionaria; inoltre non è sempre facile distinguere un brano dall’altro, con l’esclusione della già citata “Predator”, cosa che rende la fruizione più difficoltosa. In definitiva però, considerando che questo è l’esordio della band, ci sentiamo di promuovere i Dogma anche solo per l’energia che sprigionano le loro composizioni. Le finezze compositive probabilmente si acquisiranno nel tempo, soprattutto se ai nostri riuscirà di suonare live quanto più possibile.