
7.0
- Band: DOMINUM
- Durata: 00:37:09
- Disponibile dal: 27/12/2024
- Etichetta:
- Napalm Records
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Un anno esatto fa, i Dominum entravano nel mercato discografico con un debutto sorprendente intitolato “Hey Living People”: niente di eclatante, certo, ma non è da tutti – in particolare negli ultimi tempi – sbucare dal nulla facendosi riconoscere grazie ad un sound accattivante e a brani con un tiro da non sottovalutare.
Con “The Dead Don’t Die” il gruppo tedesco cerca di ripetersi, ed in effetti grosse novità rispetto all’esordio non ne troviamo, se non che a mancare è quell’effetto sorpresa che è anche la motivazione principale per la quale il giudizio finale su questo nuovo capitolo è leggermente inferiore rispetto all’esordio.
Parliamo di un power metal moderno che viene fortemente influenzato da Amaranthe, Powerwolf, Battle Beast e – si voglia anche per le tematiche horror affrontate – Lordi, costruito su undici pezzi dalla breve durata(sempre tra i tre e i quattro minuti), cori esaltanti alla Powerwolf ed arrangiamenti mordenti più di casa Amaranthe.
Un lavoro che si erge quindi su parti strumentali risicate, melodie accattivanti ed un sound bombastico che tanto deve al lavoro in fase di produzione ad opera di Jacob Hansen (Volbeat, Arch Enemy, Evergrey).
Per alcuni, la musica dei Dominum potrebbe risultare banale e scontata, ma non si può non riconoscere al quartetto teutonico la capacità di creare pezzi ricchi di energia ed adrenalina, costruendo una tracklist spensierata e divertente: possono dimostrarlo composizioni particolarmente riuscite come la scoppiettante “One Of Us”, che si esalta su un ritornello tutto da cantare, e la roboante title-track. Ma dobbiamo ammettere che, grazie alle atmosfere folk di “Killed By Life” e all’impatto pop moderno di “Don’t Get Bitten By The Wrong Ones”, l’ascolto risulta tutt’altro che lineare, noioso e scontato, come si potrebbe pensare, ma piuttosto mostra una più che discreta varietà.
La vivace e brillante “The Guardians Of The Night”, posta quasi in chiusura, potrebbe essere il manifesto del disco, grazie alla sua carica inarrestabile che, unita a linee vocali catchy, colpisce viaggiando su ritmi medi. Da segnalare in chiusura la cover della storica hit “Rock You Like A Hurricane” degli Scorpions, rivista in chiave personale ma con un impatto bombastico e moderno che abbiamo apprezzato.
“The Dead Don’t Die” è un ascolto facile, spensierato e certamente energico: un disco che, impacchettato a dovere, potrebbe fare la sua bella figura anche sotto l’albero di Natale.