7.5
- Band: DOOMRAISER
- Durata: 00:53:59
- Disponibile dal: 02/10/2024
- Etichetta:
- Time To Kill Records
Spotify:
Apple Music:
I Doomraiser sono una delle realtà più solide del panorama doom nostrano: con più di vent’anni di carriera alle spalle, la band romana si è saputa imporre con una manciata di album di valore che, a nostro parere, sono culminati nel loro precedente album, “The Dark Side Of Old Europa”, che rappresentava il meglio della loro produzione.
Con sincero interesse, quindi, ci siamo avvicinati a questo nuovo “Cold Grave Marble”, un disco che prosegue il percorso indicato dal suo predecessore, con una raccolta di canzoni che, pur senza far compiere alla band un ulteriore salto in avanti, ne confermano le qualità e l’esperienza.
Ancora una volta, i Doomraiser ci regalano una colata di doom metal oscuro e completamente votato al culto della morte, che viene celebrata per tutti i cinquantaquattro minuti a loro disposizione. Riff cupi, vischiosi, ammantati dal senso di oppressione di una fine imminente ed inesorabile.
Eccezionale la prima metà dell’album, dove i Doomraiser danno il meglio di sé: si parte con “Dark Omens”, saggiamente scelta come primo singolo, grazie alla sua capacità di rappresentare al meglio il sound della band; e si prosegue con “Last Christmas I Gave You My Death”, che alterna momenti più dinamici a rallentamenti atmosferici. Ottima anche “Once Upon The Fireflies”, con l’organo a dare un tocco ancora più spettrale all’arrangiamento, ma se dovessimo citare il momento migliore del disco, la scelta cadrebbe probabilmente su “Profondo Nero / Life In Black”, in cui la band raggiunge la sua vetta di malignità, grazie ad una trama musicale oscura e alla presenza di due ospiti d’eccezione. Prima Flegias dei Necrodeath, che aggiunge una pennellata ancora più nera grazie al suo ringhio ferino, e poi addirittura una leggenda come James Murphy, che pone la sua firma su un ottimo assolo sul finale.
Meno entusiasmante, invece, la seconda metà dell’album che, pur senza soffrire di difetti macroscopici – parliamo comunque di canzoni di buonissimo livello – in certi casi gira un po’ a vuoto (vedi “The Great Void”, canzone esclusa dall’edizione in vinile). Per fortuna ci pensa la sinistra “Filthy Shades Of Death” a farci tornare ai livelli iniziali, prima di avviarci verso il finale con “Continuum pt. 2&3”, che richiama direttamente l’omonima parte 1, già pubblicata in “The Dark Side Of Old Europa”. Molto bene, come sempre, la resa dei singoli musicisti, che ormai maneggiano questa materia oscura con una sicurezza invidiabile, così come la voce, sempre personale e riconoscibile di Nicola “Cynar” Rossi.
Come dicevamo in apertura, quindi, “Cold Grave Marble” è una buonissima conferma per una realtà che si è meritatamente guadagnata un proprio spazio ed un proprio ruolo nel panorama italiano e che non ha nessuna intenzione di cederlo anche a distanza di vent’anni dalla propria nascita.
PS. Al termine dell’ultima traccia, “Buio”, non spegnete il vostro lettore… C’è ancora una piccola sorpresa in serbo per l’ascoltatore!