8.0
- Band: DOOMRAISER
- Durata: 00:51:57
- Disponibile dal: 24/01/2020
- Etichetta:
- Time To Kill Records
- Distributore: Goodfellas
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Forti di una carriera che ha superato i quindici anni, i capitolini Doomraiser ormai non hanno bisogno di grandi presentazioni: il loro doom metal è diventato un punto fermo dell’intera scena nostrana e i loro concerti sono una colata di metallo pesante e opprimente che difficilmente lascia indifferenti. Il ritorno discografico di Cynar e compagni si è fatto attendere parecchio: il precedente “Reverse (Passaggio Inverso)”, infatti, risale ormai al 2015 ed eravamo curiosi di vedere se la lunga attesa sarebbe stata ripagata. Fortunatamente “The Dark Side Of Old Europa” si rivela essere un album solidissimo, non solo all’altezza dei precedenti capitoli discografici, ma addirittura superiore, andando a contendersi la palma di miglior album dei Doomraiser.
Il nuovo album è ancora fieramente ancorato alle coordinate stilistiche del doom più classico, con un riffing terroso, plumbeo e spietato, che si trascina sulle ritmiche potenti e mai monotone di Andrea “BJ” Caminiti e Daniele “Pinna” Amatori. La voce, da parte sua, ora ringhia, ora declama, ora si fa profonda, sempre immersa nel nero evocato dalla bella copertina di Roberto Toderico. Pur senza sconvolgere il loro sound, i Doomraiser affinano quanto già conosciamo delle loro qualità: la scrittura è più a fuoco e anche la scelta di optare per canzoni leggermente più corte rispetto alla loro media finisce per pagare. Meno divagazioni, meno possibilità di perdere la bussola, un monolite doom che si abbatte senza segni di cedimento. La qualità media delle canzoni è ottima e non ci sono episodi che svettano maggiormente di altri, sintomo di un lavoro accurato di arrangiamenti e composizione. L’unico appunto che ci sentiremmo di fare, a voler essere pignoli, è legato al sound e alla produzione: chi ha avuto modo di vedere dal vivo i Doomraiser in diverse occasioni, e chi vi scrive è tra questi, è ben consapevole dell’impatto sonoro creato dalla band. Lo stesso impatto non traspare con altrettanta forza nella produzione del disco, che risulta a nostro parere un po’ troppo asciutta a discapito di quel muro di suono vischioso che ci aspetteremmo da una proposta come questa. Si tratta comunque di un dettaglio, che non impedisce di apprezzare pienamente la raccolta di canzoni di “The Dark Side Of Old Europa”, dall’attacco possente di “Chimera”, alla lugubre e sabbathiana “Terminal Dusk”, passando per la cupa introspezione di “Häxan” fino al grido tanto liberatorio quanto disperato di “Loathsome Explorer Interpolation”, che ci ricorda, se mai ce ne fosse bisogno, che siamo tutti condannati, e i Doomraiser sono tornati per fare da colonna sonora alla nostra rovina.