DOOMSHINE – The Piper At The Gates Of Doom

Pubblicato il 02/11/2010 da
voto
7.0
  • Band: DOOMSHINE
  • Durata: 01:13:10
  • Disponibile dal: 02/07/2010
  • Etichetta:
  • Massacre Records
  • Distributore: Audioglobe

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"The Piper At The Gates Of Doom" è il secondo album dei Doomshine, doom metal band tedesca praticamente sconosciuta che oggi prova a ritagliarsi un suo spazio grazie anche ad un nuovo contratto con Massacre Records. Sebbene non sia facile guadagnarsi il rispetto di un pubblico di nicchia come quello amante del doom, fuori da ogni logica legata al mainstream ed estremamente attento ai dettagli, il qui presente lavoro potrebbe essere un buon punto d’inizio per il gruppo teutonico. Seppur l’influenza di band quali Solitude Aeturnus o i "padri fondatori" Candlemass, e dunque più alla lontana Black Sabbath, sia piuttosto evidente e rievocata più volte nel corso dei settanta minuti del disco, i Doomshine sono riusciti a mettere insieme alcuni brani decisamente ben fatti e pregni di atmosfere plumbee e a tratti epiche. È il caso della opener "Sanctuary Demon", dai toni grigi, pesanti e dall’incedere lento e dilatato, o della bellissima "River Of January", dove invece ritmiche un tantino più veloci e delle ottime aperture melodiche sui ritornelli, spostano il tiro su sonorità più accessibili e rivelano anche l’influenza dei Nevermore a livello di linee vocali. Più che buone la prova strumentale della band, soprattutto quella di chitarra solista, e la convincente performance del cantante Tim Holz. Sempre tra i brani migliori citiamo "Vanished" dove una linea vocale malinconica è accompagnata da un riff sabbathiano e belle melodie di chitarra, e le lunghe e articolate "The Crow Pilot" e "Godhunter", pezzi da otto-nove minuti giocati sull’alternanza tra parti lente, cupe, riflessive e altre più melodiche, tra cui i soli e ritornelli ancora una volta dai toni epici. Non mancano ad ogni modo dei difetti da limare e in particolare l’eccessiva ridondanza e ripetitività in termini di soluzioni adottate su pezzi quali "Doomshine Serenade" o "Walzhalla", nonchè il generale riciclo di diverse idee proprie dei gruppi sopra menzionati. Detto questo, le buone qualità espresse con questo lavoro e gli ottimi spunti a livello di songwriting, ci lasciano ben sperare in un futuro ulteriore miglioramento di una band che può puntare ad un ruolo di rilievo nella scena doom metal.

TRACKLIST

  1. Sanctuary Demon
  2. Actors of the Storm
  3. Hark! The Absurd Angels Fall
  4. Rivers of January
  5. Doomshine Serenade
  6. The Crow Pilot
  7. Cold Cypher Ceven
  8. Vanished
  9. Waltzhalla
  10. Godhunter
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