DOOMSWORD – my name will live on

Pubblicato il 10/07/2007 da
voto
8.0
  • Band: DOOMSWORD
  • Durata: 00:54:38
  • Disponibile dal: 22/06/2007
  • Etichetta:
  • Dragonheart
  • Distributore: Audioglobe

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Il vero epic metal è un genere affascinante che ha vissuto e vive grazie a band appassionate e seriamente motivate, incuranti del successo economico ma, al contrario,  guidate dalla passione per una musica di nicchia. Le gesta eroiche dei propri antenati e la rievocazione di valori e ideali antichi e per lo più dimenticati dalla società moderna, sono le basi su cui molti gruppi epic hanno sviluppato le proprie idee e hanno costruito dischi immortali. Nel 2007 è proprio il caso di dire che i Doomsword sono tra i gruppi meglio qualificati per portare avanti questa filosofia ed infatti pubblicano un album che non lascia perplessità e si dimostra qualitativamente all’altezza dei capisaldi del genere. “My Name Will Live On” è un disco battagliero, energico ed estremamente evocativo. Sebbene l’album risulti più veloce rispetto ai suoi predecessori, lo stile della band guarda sempre alla commistione tra partiture epiche, marziali e costruite su tempi medi. La stupenda  “Death Of Ferdia“ si muove esattamente su queste coordinate, aprendo il disco nel migliore dei modi. La prima parte dell’album è eccezionalmente evocativa e convincente, grazie a pezzi di assoluto spessore  come “Gergovia”: ambientata nell’anno 52 a.C., narra della sconfitta subita da Giulio Cesare a Gergovia da parte di Vercingetorige, fatto storico rappresentato anche nel dipinto scelto come copertina dell’album. Il  brano colpisce per l’austerità dei toni, l’epicità espressa e la prestazione vocale di un Deathmaster mai così espressivo. Questa volta, a sorpresa, c’è anche spazio per una sfuriata degna dei Manowar più aggressivi. E’ il caso di “Steel Of My Axe”,  vero e proprio assalto frontale sostenuto dal drumming terremotante del bravissimo Wrathlord. La seconda metà dell’album è meno diretta e più cupa, come dimostrano le drammatiche “Thundercult” e “Luni”. Un piccolo difetto c’è: la chitarra solista appare a volte un po’ troppo in risalto rispetto alle altre componenti, ma trattasi del classico pelo nell’uovo. Il commento finale può essere solo uno: se con le precedenti release i Doomsword narravano di battaglie e assedi, con questo album riescono a farcele vivere in prima persona, catapultandoci in epoche lontane, su campi di battaglia, tra il clangore delle spade e le fiere urla di eserciti lanciati all’assalto del nemico, verso un glorioso destino.

TRACKLIST

  1. death of ferdia
  2. gergovia
  3. days of high adventure
  4. Steel Of My Axe
  5. claidheamh solais (Sword Of Light)
  6. thundercult
  7. luni
  8. once glorious
  9. the great horn
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