DORO – Conqueress – Forever Strong And Proud

Pubblicato il 24/10/2023 da
voto
6.5
  • Band: DORO
  • Durata: 01:16:56
  • Disponibile dal: 27/10/2023
  • Etichetta:
  • Nuclear Blast

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Il prossimo anno, Doro festeggerà il traguardo dei quarant’anni di carriera: un percorso coerente, fatto di passione vera, costellato di momenti altissimi, vissuti soprattutto negli anni Ottanta con i suoi Warlock, e di momenti bui in cui sembrava che non ci potesse essere più spazio per una proposta come la sua.
La seconda vita artistica di Doro è iniziata nel 2000, con la pubblicazione del fortunato “Calling The Wild”, e da allora la cantante ha portato avanti un percorso magari non stratosferico, ma sempre onesto e degno di rispetto.
Il precedente capitolo in studio di Doro, “Forever Warriors, Forever United” risale ormai a cinque anni fa e all’epoca lo avevamo apprezzato nel suo voler riassumere un po’ tutta la sua carriera, pur con qualche riempitivo di troppo. Il nuovo “Conqueress” si muove esattamente sulle stesse coordinante, portando avanti tutti i pregi e, purtroppo, anche tutti i difetti riscontrati nella storia recente dell’artista.
La tracklist del nuovo album consta di ben quindici canzoni ‘regolari’ a cui si aggiungono addirittura cinque bonus track, per una durata complessiva di settantasette minuti. Una scelta non felicissima, perchè di fianco ad episodi assolutamente piacevoli ed efficaci, troviamo anche numerosi brani scolastici e poco interessanti.
Andiamo con ordine e cominciamo dai pregi di “Conqueress”: chi ama la proposta della cantante cosa si aspetta da un suo album? Del buon vecchio heavy metal teutonico, con dei bei riff, un tocco tamarro che non guasta mai, i giusti rimandi a Warlock, Judas Priest e ai grandi nomi degli anni Ottanta, e la bella voce di Doro, graffiante ma ancora limpida. Ecco, tutto questo c’è. E quando viene affiancato ad una scrittura di buon livello, come nel caso di “Children Of The Dawn”, “Fire In The Sky” o “Rise”, il risultato sa essere anche entusiasmante.
La cattiva notizia è che, purtroppo, non sempre la magia riesce: in “Conqueress” sono davvero tanti i brani anonimi, da “Lean Mean Rock Machine”, che sembra fare il verso a “East Meets West”, passando “Love Breaks Chains” o “Fels In Der Brandung”, una ballata orchestrale che vorrebbe essere la nuova “Für Immer”, ma che risulta invece noiosa e posticcia.
E’ curioso come, invece, siano spesso i brani meno convenzionali a lasciarci soddisfatti: pensiamo ad esempio “I Will Prevail”, la canzone più heavy dell’album, che ci riporta all’epoca di “Fight”; “Bond Unending”, con quelle venature dark e l’efficace duetto con Sammy Amara dei Broilers; oppure “Horns Up High”, canzone relegata nello sgabuzzino delle bonus track e che, invece, ci mostra un’inedita Doro in versione folk metal. Lo stesso ragionamento può essere fatto per le cover, dove da una parte abbiamo delle versioni francamente anonime di “The Four Horsemen” dei Metallica e “Livin’ After Midnight” dei Priest (cantata con Rob Halford) e dall’altra, invece, un’inaspettata “Total Eclipse Of The Heart” di Bonnie Tyler, in cui Doro e il Metal God per eccellenza si cimentano in un altro duetto, questa volta sì, davvero riuscito.
Chiudiamo con una considerazione sull’operato di Andreas Bruhn, storico produttore di Doro, polistrumentista ed ex chitarrista dei Sisters Of Mercy: Bruhn è senza dubbio un musicista di talento, ma poco efficace nel suo ruolo di braccio destro in questo capitolo: come strumentista è capace, ma ci sembra che gli manchi un po’ di nerbo, soprattutto quando c’è da dare spazio alle chitarre, poco incisive e spesso penalizzate nel mix a discapito della voce.
Come produttore, invece, sembra essere un po’ troppo accondiscendente nei confronti della sua artista, che finisce per pubblicare in un album di venti canzoni anche una traccia come “Warlocks And Witches”, ovvero un paio di minuti scarsi cantati a cappella – che nella migliore delle ipotesi avrebbe potuto essere un punto di partenza su cui lavorare per mettere in piedi una canzone vera.
“Conqueress”, insomma, è un lavoro altalenante, che riesce anche a vantare sette/otto canzoni di livello tra il buono e l’ottimo, in mezzo a un bel po’ di materiale scarso. E’ abbastanza? E’ troppo poco? Lasciamo al lettore il giudizio finale. Noi per il momento ci assestiamo su una sufficienza abbondante, il giusto compromesso tra l’entusiasmo dei momenti migliori e lo sconforto di quelli più banali.

TRACKLIST

  1. Children Of The Dawn
  2. Fire In The Sky
  3. Living After Midnight
  4. All For You
  5. Lean Mean Rock Machine
  6. I Will Prevail
  7. Bond Unending
  8. Time For Justice
  9. Fels in der Brandung
  10. Love Breaks Chains
  11. Drive Me Wild
  12. Rise
  13. Best In Me
  14. Heavenly Creatures
  15. Total Eclipse Of The Heart
  16. Warlocks And Witches (bonus track)
  17. Horns Up High (bonus track)
  18. True Metal Maniacs (bonus track)
  19. Heart In Pain (bonus track)
  20. The Four Horsemen (bonus track)
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