7.0
- Band: DOWN
- Durata: 00:37:14
- Disponibile dal: 12/05/2014
- Etichetta:
- Roadrunner Records
- Distributore: Warner Bros
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Grande ritorno per i Down di Phil Anselmo, che dopo due anni dal primo e poco convincente capitolo di “IV” (progetto diviso in quattro parti), ci sbattono sul muso senza tanti complimenti il secondo EP intitolato semplicemente “Part 2”. Il disco si apre con “Steeple”, dove la rabbia marcescente di Anselmo viene lasciata libera grazie ad un lungo ed infernale urlo in growl. Il brano mostra subito i muscoli grazie a solide ritmiche sorrette da una tonante batteria. A metà ascolto “Steeple” accelera per scatenare le voglie di headbanging nel cuore dei fan. “We Knew Him Well” possiede il classico sound sludge di matrice sudista con cui i Down si sono fatti amare negli anni, la struttura appare diretta, ci si concentra sull’impatto sonoro che rende la canzone una papabile hit durante i concerti. La mancanza di Kirk Windstein, uscito dalla band per dedicarsi a tempo pieno ai suoi Crowbar, onestamente non si sente più di tanto, il nuovo arrivato Bobby Landgraf non fa rimpiangere il suo predecessore grazie ad una solida ed affiatata performance alla sei corde. Anche la breve “Hogsead/Dogshead” propone ritmiche quadrate e solide, mentre le vocals di Anselmo suonano marce ed ignoranti, nel senso più buono e grezzo del termine. I Down cominciano a fare davvero sul serio con la lunga “Conjure”, in oltre otto minuti il brano si sposta su coordinate doom, sulfuree con le chitarre che pagano dazio al mitico Tony Iommi. Ci avviciniamo inesorabilmente verso la conclusione, “Suffer’s Years” mostra la veste più classic metal dei Down. Il gran finale arriva con “Bacchanalia”, canzone di nove minuti in cui sludge, metal e southern rock danno vita ad uno degli episodi più ispirati dell’intero lavoro. Gli ultimi due minuti della canzone lasciano da parte le chitarre distorte a favore di un passaggio atmosferico e dal gusto settantiano. Sei canzoni per quasi quaranta minuti di musica, “Down IV – Part 2” farà la gioia dei fan di New Orleans perché, a differenza del precedente e scialbo “The Purple EP,” questa volta la formazione di New Orleans ha ritrovato la giusta ispirazione ed ha dato vita a musica di grande qualità. Dal vivo i nuovi brani siamo certi si dimostreranno come minimo esplosivi. Bentornati Down!