voto
7.5
7.5
- Band: DOWNFALL OF GAIA
- Durata: 00:40:00
- Disponibile dal: /08/2010
- Etichetta:
- Maniyax Records
Streaming non ancora disponibile
Se siete fra quelli per cui scena hardcore e DIY significano esclusivamente d-beat e marciume a oltranza, allora forse i Downfall Of Gaia non fanno per voi. Il loro sound ha infatti la forma delle più recenti evoluzioni del genere, visibili, ad esempio, negli ultimi dischi di band come Planks e Fall Of Efrafa o in certe visioni dei The Secret. Si parte con “Prolog”, con arpeggi accompagnati da una sezione ritmica timida, senza pestare troppo sulle chitarre, senza piegarsi a pattern troppo heavy. Un’introduzione cupa ed espansiva, che sfocia nel primo vero brano, “Odium”, di nuovo ritmicamente controllato, ma sulle cui trame si arrampicano con vigore urla e screaming di varia natura, sino alla classica coda in cui la densità della musica tutt’attorno sembra quasi abbracciarti. Monolitici e disperati, i pezzi del disco prendono ben presto la via di sonorità “post” quasi completamente slegate dalle radici crust-hardcore, meno ribelli e notevolmente più introverse, come testimonia la presenza prevalente di tempi medi e arpeggi drammatici. “Epos”, tuttavia, ha il tiro di un album suonato da gente abituata a calcare i palchi dei centri sociali o a esibirsi in degli scantinati: pur puntando molto sull’atmosfera, non è un disco “timido”. I Downfall Of Gaia sanno come rendere scorrevoli i propri brani e come alzare il volume al momento giusto, investendo l’ascoltatore con sane dosi di veemenza e passione. Sei tracce da non ascoltare distrattamente, introspettive e graffianti in egual misura, la cui atmosfera perennemente plumbea riesce ben presto a farsi largo nel nostro io e a coinvolgere i sensi.