7.0
- Band: DRACONICON
- Durata: 00:52:19
- Disponibile dal: 22/10/2021
- Etichetta:
- Beyond The Storm Productions
- Distributore: Audioglobe
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Una nuova era nel panorama del power metal di italica impronta è quella che vogliono iniziare i Draconicon, gruppo formato da cinque musicisti che con suoni molto puliti e caratteristici del genere ci porta all’inizio di una stagione di oscurità, in questo loro debutto “Dark Side Of Magic”. Tutta la sequenza di tracce si può leggere come una discesa in un mondo distopico, dove il Male ha preso il sopravvento sulla bontà e la speranza, dove la luce ha lasciato il posto alle ombre, agli incubi e ai mostri che pervadono i cuori degli umani, ormai obnubilati dalla ricerca del potere e distanti dalla vera felicità. I brani sono costruiti con la struttura ormai consolidata delle opere power, con l’immancabile introduzione strumentale “Principium Tenebris” che porta subito a pezzi tiratissimi quali “Fiery Rage” e “Blackfire”, caratterizzati da assoli barocchi di Alex Moth e Grym Hünter, entrambi anche impegnati in parti vocali nei cori a cappella in stile medievale, che distinguono la canzone che dà il titolo a questo primo lavoro, “Dark Side Of Magic”. Si notano inoltre passaggi pomposi che rimandano a produzioni di gruppi quali Kamelot, Orden Agan e passaggi melodici che ricordano i nostrani Rhapsody e Elvenking, questi ultimi anche per il buon uso del violino di Simon Borgen che sottolinea alcuni momenti pieni di pathos come in “Edge Of Power”. A proposito degli Elvenking, il cantante dei Draconicon Arkanfel, che tiene per tutto l’album buoni livelli tra le note basse e gli acuti, divide le linee vocali con Damnagoras, storica e riconoscibile voce del gruppo friulano, nella traccia “A Story Of Darkness And Light”.
Più si prosegue nell’ascolto e più si individua una differenza tra i temi cupi che trattano le tracce e i suoni che risultano molto melodici e di ampio respiro, tutt’altro che oscuri, con cambi di ritmo dettati dietro alle pelli da Manuel D.Ascendent, con cori e ritornelli di facile memorizzazione, giusti per la trasposizione dal vivo e il continuo scambio nel cantarli con il pubblico.
Così come rimaniamo colpiti in positivo dall’alternanza delle sonorità nell’ascolto nella prima parte, anche verso la fine di questo “Dark Side Of Magic” si passa da momenti tirati in “Necropotence” e nella conclusiva “Symphony Of Madness”, tra assoli di chitarre e violino e uso massivo di doppia cassa, e si finisce con ballad come “Dusk Of A Hero” e la già citata e di gusto elvenkiano “A Story Of Darkness And Light”.
Come detto dagli intenti dei Draconicon, questo album di debutto è il primo passo nell’era del Drago, visto come la rappresentazione del Male. Ed è un incedere certo, un passo ben marcato nel panorama power.