5.0
- Band: DRAGONFORCE
- Durata: 00:56:11
- Disponibile dal: 21/02/2006
- Etichetta:
- Noise Records
- Distributore: Edel
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Anche i Dragonforce arrivano al fatidico terzo album, un punto importante nella carriera di ogni band, che ci permette di fare un po’ il punto della situazione per un gruppo che, come poche altre, è riuscito davvero a spaccare a metà il pubblico metal. Il motivo è piuttosto semplice: i Dragonforce, nel bene e nel male, non fanno altro che prendere tutte le caratteristiche del power metal e portarle all’eccesso. Allo stesso modo, quindi, anche i giudizi degli ascoltatori si sono estremizzati. Quelli che apprezzavano tutte le caratteristiche proprie di questo genere hanno esultato, vedendo in questa formazione plurietnica la sublimazione assoluta di tutto ciò che amano. Gli altri, invece, non hanno potuto fare altro che tuonare esterrefatti contro l’incomprensibile ascesa di una band che vive beatamente su cliché più che abusati. Arrivando finalmente a questo nuovo lavoro, possiamo dire con certezza che le cose non cambieranno di una virgola: la band, imperterrita, continua sulla sua strada, incamminandosi verso un estremismo sonoro sempre più marcato. Anche in questo caso il risultato è più che prevedibile, indipendentemente dalle parole di qualunque recensione: gli estimatori compreranno “Inhuman Rampage” e lo ameranno proprio per le caratteristiche per cui i detrattori lo odieranno. La band realizza per quest’album sette composizioni, tutte di lunghezza considerevole, lanciate a mille come un treno in corsa, cercando di unire, nel classico stile power, velocità impazzite, melodia e potenza. Il risultato finale è piuttosto esaltante nei primi minuti ma, con lo scorrere delle canzoni, l’entusiasmo cala velocemente. Le canzoni, infatti, mantengono sempre la stessa identica struttura, utilizzando sempre le stesse soluzioni, senza variazioni. Se si riesce a sbrogliare la matassa fatta di riff velocissimi, doppia cassa instancabile e assoli impazziti, emerge chiaramente un songwriting povero, rubacchiato qua e là da tantissime altre band, che nasconde con tanto fumo la sua poca sostanza. L’unico brano che si discosta dagli altri è l’ultimo, “Trail Of Broken Hearts”, classicissima ballad che, comunque, non aggiunge niente a quanto fatto da milioni di altre band, risultando davvero poco emozionante. L’esecuzione è ancora impeccabile dal semplice punto di vista tecnico, anche se la scelta di rinchiudersi in uno stile così monotono finisce per appiattire anche quell’aspetto. Assolutamente agghiacciante, invece, è stata la scelta dei suoni, freddi e privi di qualunque profondità, soprattutto nell’imbarazzante batteria gommosa e nelle tastiere da videogioco anni ’80. Insomma, a parere di chi vi scrive, “Inhuman Rampage” è un fallimento su tutta la linea, un album che invece di valorizzare i pregi del power metal, finisce per diventarne una caricatura esagerata e fastidiosa.