6.5
- Band: DRAGONLORD
- Durata: 00:44:33
- Disponibile dal: /10/2005
- Etichetta:
- Escapi
- Distributore: Self
Già poco impegnato con i Testament – da poco tornati ad esibirsi con la lineup originale – il buon Eric Peterson non sembra proprio aver voglia di riposarsi, così, fra un tour e l’altro, ha trovato pure il tempo di completare il secondo album del side-project Dragonlord, oggi rimasto orfano del talento di Steve Digiorgio al basso ma comunque sempre forte di una formazione affiatata ed esperta. La violenza e le ottime linee melodiche dell’opener “The Curse Of woe” aprono il disco nel migliore dei modi, portando il symphonic black metal dei nostri su livelli mai raggiunti prima d’ora. Idem fa la successiva “Revelations”, ma dalla comunque discreta “Sins Of Allegiance” i Dragonlord iniziano a viaggiare su binari pericolosamente vicini a quelli dei capostipiti del genere, ovvero Dimmu Borgir, Cradle Of Filth e Old Man’s Child. La grinta e la tecnica non difettano al quintetto e soprattutto Eric Peterson non manca di dimostrarsi dotatissimo chitarrista e valido cantante, però in più di un episodio un po’ di prevedibilità assale l’operato dei Dragonlord e l’aderenza alle ultime tendenze di questo tipo di black metal si fa a tratti assai marcata. Ci sono senz’altro dei buoni spunti come gli intrecci chitarra/tastiera di “Mark Of Damnation” o la cover di ‘Black Funeral’ dei Mercyful Fate, ma ciò non è sufficiente a far assurgere questo “Black Wings Of Destiny” ad un livello superiore alla media.