4.5
- Band: DRAGONSFIRE
- Durata: 00:45:42
- Disponibile dal: 05/12/2008
- Etichetta:
- Pure Steel Records
- Distributore: Andromeda
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Tedeschi, più precisamente di Hesse, i Dragonsfire sono una band totalmemte devota al metal più classico e incontaminato. Il gruppo è abbastanza giovane, dato che ha posto le sue radici nel 2005 ma, a quanto si evince dalla biografia ufficiale, ha già una certa esperienza come live band. Probabilmente però questo non basta per comporre brani degni di nota. “Visions Of Fire” è infatti un lavoro che presenta vari punti deboli, in primis una scarsissima originalità e un’altrettanto evidente povertà di idee. Con delle influenze che pescano dai classici del genere come Iron Maiden, Manowar e Running Wild, i true metaller tedeschi inanellano una serie di pezzi scontati e in generale non molto ricercati anche dal punto di vista tecnico. Stranamente è la prima metà del disco a evidenziare queste pecche, che si notano già dalla opener “Devil’s Road”. Troppo ripetitivo e prevedibile, il brano soffre, come già detto, di una performance strumentale un po’ troppo elementare soprattutto per quanto riguarda la sezione ritmica. Anche le linee vocali appaiono prive di mordente e in questo non aiuta il vocione roco e poco dinamico di Torsten Thassilo Herbert. “Wings Of Death” non si discosta di molto, se non per tempi più sostenuti, caratteristica anche della successiva e motorheadiana “Dragonsfire Rockxxx”, brano decisamente banale dal ritornello troppo ridondante. Nella seconda metà dell’album l’approccio è un po’ più melodico ed epico e le cose migliorano, ma non tanto da recuperare il gap precedentemente accumulato. Con “The Defendant” e “Oath Of Allegiance” i Dragonsfire provano infatti ad aggiungere atmosfere più evocative ed eroiche al proprio sound ma il risultato è al limite della sufficienza. “Visions of Fire” non ha quindi le carte per distinguersi dalla miriade di band che si cimentano in questo genere in maniera troppo superficiale.