7.0
- Band: DRAKKAR
- Durata: 00:50:28
- Disponibile dal: 26/03/2021
- Etichetta:
- Punishment 18 Records
- Distributore: Andromeda
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I Drakkar nascono e muovono i primi passi durante quello che fu probabilmente il periodo più florido della scena power-heavy metal italiana, quando nella seconda metà degli anni Novanta gruppi come Rhapsody, Labyrinth, Domine, White Skull e Secret Sphere raggiungevano le attenzioni internazionali. Puntando su un power-heavy metal dai tratti epici, i Drakkar hanno sempre strizzato l’occhio verso sonorità più teutoniche, seguendo gli insegnamenti di Gamma Ray, Runnig Wild e Grave Digger. Col tempo, il gruppo capitanato dal chitarrista Dario Beretta è maturato, ha indurito la propria proposta arrivando a creare un sound corposo che ritroviamo anche nel nuovissimo “Chaos Lord”, disco che giunge dopo sei anni dal precedente “Run With The Wolf”. Un lungo lavoro di gestazione per queste dieci tracce che, dopo una breve intro, si aprono con la partenza quadrata ed aggressiva dell’opener “Lord Of A Dying Race”: la voce ruvida ed energica di Davide Dell’Orto conduce le danze in un brano che si muove su ritmi medio-alti esplodendo su un refrain canticchiabile. Subito dopo, l’inno metallico “Horns Up” colpisce con ritmi elevati ed una carica coinvolgente a cui è difficile resistere. Cori possenti che dal vivo verranno esaltati ancor più, anche grazie ad un testo che inneggia alla voglia di rockeggiare! La trascinante titletrack, l’impatto power di “The Battle (Death From The Depths – Part II)” prima e “Firebird” dopo, senza dimenticare l’epica “True To The End”, sono altri appuntamenti degni di nota all’interno di una tracklist che presenta, tocca ammetterlo, anche qualche passaggio a vuoto, con un qualche momento più scontato come la sbiadita “Through The Horsehead Nebula” e la prevedibile esplosione power-thrash alla Brainstorm di “The Pages Of My Life”.
“Chaos Lord” è un disco capace già dal primo ascolto di trasmettere una carica elettrica importante perchè diciamocelo, il gruppo lombardo non inventa nulla di nuovo – e forse pecca leggermente nella costanza lungo l’intera durata del disco – ma ci presenta una manciata di brani eccitanti ed esaltanti. La sensazione è che l’attitudine esterofila che ha spesso contraddistinto il pubblico italiano, abbia portato molti a sottovalutare alcune band nostrane come i Drakkar, che da sempre tengono accesa la fiamma dell’heavy metal con dischi solidi, magari non troppo personali, ma sempre con la giusta dose di passione e rispetto verso la musica che amiamo. E con questo “Chaos Lord” dimostrano ancora una volta, e forse in maniera ancora più convincente che in passato, tutto il loro valore.