6.0
- Band: DRAUMAR
- Durata: 00:20:16
- Disponibile dal: 04/05/2012
- Etichetta:
- Karge Welten Kunstverlag
Spotify non ancora disponibile
Apple Music non ancora disponibile
Poco più di venti minuti di dilatazioni black metal-ambient, ecco di cosa è fatto “Gebirge”, primo EP e quinta uscita ufficiale dei tedeschi Draumar. La proposta dei tedeschi si muove a cavallo tra la epicità e dolcezza immensa dei Dead Can Dance, grazie a linee di tastiera e synth e parti corali vastissime e dal fortissimo gusto new age, il black metal fiabesco e folkloristico del Burzum più recente, e il depressivo approccio black metal allo space rock tentato dai Midnight Odissey. L’intero impianto sonoro dei tedeschi è insomma tremendamente epico e sognante, dominato in tutto e per tutto da una propensione a mitizzare ogni nota ed erigere un mondo musicale dal fortissimo feel folkloristico e pagano. Le tastiere onnipresenti rappresentano la spina dorsale del lavoro, l’impalcatura primaria intorno alla quale tutto viene costruito. La predominanza di tali strumenti dona al tutto un taglio fortemente gotico e liturgico, che evoca senza grosse difficoltà immaginari medievali e fantasy dalla spiccata nitidezza. Il tutto è altamente evocativo, e sembra quasi stimolare l’immaginazione, la creazione nella nostra mente di saghe epiche, leggendarie, distanti, e anche, perché no, sanguinarie e crudeli. Tutto ciò ci induce a descrivere il sound dei Draumar come altamente cinematografico ed avvolgente, come se fosse più musica intesa per una colonna sonora di un film fantasy epico e leggendario, che per un semplice EP destinato ad un banalissimo pubblico di fan dell’heavy metal. La raffinatezza musicale mostrata in effetti è parecchia, e i momenti di vuoto e astrazione tanti, come se la musica si facesse da parte per qualche istante per lasciare spazio alle immagini. L’ ampio uso di flauti, trombe, tamburi e arrangiamenti corali di stampo orchestrale non fanno altro che ampliare questo senso pervasivo di sontuosità e vastità che permea il lavoro. Innegabile la qualità artistica dunque, ma non si capisce bene a chi sia indirizzato un lavoro simile, e quale sia il suo target tanto è specifico e dominato da tratti di unicità artistica che mostrano davvero poca versatilità.