8.0
- Band: DRAWN AND QUARTERED
- Durata: 00:40:14
- Disponibile dal: 27/07/2018
- Etichetta:
- Krucyator Productions
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I Drawn And Quartered sono senza ombra di dubbio tra le formazioni più schive e intransigenti del panorama underground death metal mondiale. Nel corso della sua carriera, iniziata addirittura nel 1993, il gruppo di Seattle ha sempre mantenuto un basso profilo, pubblicando dischi senza grandi squilli di tromba e limitando al massimo le uscite live. Parliamo di una band da sempre devota ad un sound tetragono, che pesca indistintamente e mirabilmente da soluzioni ascrivibili alla scuola Immolation/Incantation con attitudine settaria e implacabile. Sotto certi punti di vista, il terzetto ha anticipato di molto quella sorta di revival old school da qualche tempo molto in voga: quando, nei primi anni Duemila, i suddetti punti di riferimento e il death metal in generale non godevano di grande popolarità fra gli ascoltatori e quando band come Dead Congregation o Disma dovevano ancora esplodere e contribuire a rilanciare tutto il movimento, i Drawn And Quartered procedevano imperterriti nel sottobosco più paludoso, rilasciando dischi a raffica in via indipendente o per la stoica Moribund Records, purtroppo senza mai godere di chissà quale hype.
La storia, tuttavia, in un certo senso si ripete anche oggi: certe sonorità sono più popolari che mai, eppure il gruppo statunitense non sembra purtroppo avere dalla sua il supporto delle masse e degli addetti ai lavori. Il nuovo “The One Who Lurks” vede infatti la luce (si fa per dire) per la piccola Krucyator Productions, casa discografica senz’altro rispettabile, ma certo non paragonabile ad una Profound Lore o ad una Dark Descent, etichette oggi ben più potenti e riconosciute.
La band pare insomma destinata a restare a vita nelle retrovie, nonostante una reputazione inattaccabile e un repertorio di alto livello. “The One Who Lurks”, in ogni caso, è qui per regalare una ennesima lezione di tremendo death metal a tutti coloro che avranno voglia di scavare nel sottosuolo. Kelley Kuciemba e soci hanno talento ma anche coraggio, poiché, diciamocelo chiaramente, rispetto ai primi sanguinari lavori spesso impregnati di brutalità spiccia hanno virato verso sonorità più strutturate e dolenti, conferendo al loro primitivismo forgiature ritmiche più elaborate. Le loro tipiche propulsioni si inerpicano ora in costruzioni più lente e stranianti, a tratti cariche di persistente, ridondante ripetizione. Vortici di loop ossessivi che in lunghi episodi come “Temples of Arcane Devotion” o la title track procedono iperbolici ostentando una mestizia che ha pochi eguali nel panorama odierno. Chiaramente nessuno vuole mettere in discussione l’autorità di Immolation e Incantation in questo campo, ma vi è un carattere talmente ostile e puramente underground nella proposta dei Drawn And Quartered che lascia spesso basiti. L’aura sinistra che avvolge queste otto nuove composizioni risuona come un grido furioso di rigetto verso tutto ciò che è accessibile. L’intento non è nemmeno quello di calcare la mano sul macabro con finalità pretenziose: ascoltando i brani di “The One Who Lurks” si avverte piuttosto un estremo desiderio di purificazione, una ricerca di sintonia con la primigenia natura death metal e con il predominio degli istinti che non erano mai stati tanto evidenti nella passata produzione. Le trame si sviluppano come una ricerca introspettiva nelle zone più buie della propria interiorità e il risultato finale è senza dubbio il disco più tetro e al tempo stesso completo della carriera dei Drawn And Quartered. Da ascoltare al buio.