4
- Band: DREAM THEATER
- Durata:
- Disponibile dal: //2001
Dopo l’ultimo album “Scenes from a Memory” ecco l’immancabile Live Album dei Dream Theater, addirittura triplo! Dico immancabile perchè pare che ci abbiano preso gusto a fare uscire dischi live o videocassette, praticamente dopo ogni disco. Chi di voi ha letto la recensione di “Another Fine Mess” degli Skyclad, gia’ sa cosa ne penso dei Live Album, quindi non sto a ripetermi. Iniziamo subito a parlare della tracklist: vedere che hanno riproposto esattamente l’ultimo album mi lascia alquanto perplesso; la parte parlata di “Regression” è affidata ad un narratore che pare fosse effettivamente sul palco, almeno così sembra dalle foto che sono stampate all’interno del digipack (certo che con quello che costa l’album uno straccio di booklet potevano anche mettercelo). Subito noto che gli arrangiamenti di tastiera sono parecchio diversi: evidentemente in studio avevano utilizzato sovraincisioni non riproponibili dal vivo. L’ascolto del primo cd e parte del secondo mi ha lasciato quantomeno indifferente: se non fosse per la settima track “John & Theresa Solo Spot” e le innumerevoli difficolta’ di intonazione di James LaBrie (“One Last Time” su tutte è intonata in diversi punti quasi mezzo tono sotto!) il tutto sarebbe identico al full lenght e per me (e credo la maggior parte di voi) che a New York non c’ero, l’emozione è zero. A questo punto mi chiedo il perchè della scelta di registrare il tutto in un’unica serata: visto che poco ci mancava che alla fiera di paese sotto casa mia suonassero loro, perchè non registrare in diverse occasioni? Avrebbero fatto contenti un maggior numero di fan e forse evitato i problemi di affaticamento vocale di LaBrie, nonchè migliorato in qualche punto l’esecuzione. Mi incuriosiva sentire come si comportava Myung dal vivo, visto che nel CD è registrato con il volume sotto zero, purtroppo pero’ anche nel live è abbastanza nascosto se non negli ultimi pezzi, tra cui “The Mirror” dove per altro ha un suono a dir poco orripilante. Discutibile anche la scelta di voler lasciare i suoni che probabilmente erano abbinati al filmetto che veniva proposto sul maxi schermo alle spalle di Portnoy, a mio parere assolutamente fuori contesto visto che la parte visiva è mancante. Alla fine del secondo cd troviamo le canzoni che potrebbero essere le più entusiasmanti (anche per il pubblico di New York, unico caso in cui rumoreggia) tra cui spicca “The Mirror” eseguita in maniera impeccabile, se non fosse per l’assolo di tastiera presente alla fine che mi sembra un poco scialbo, insomma le classiche 2309385 note al secondo e niente di più. Assolutamente diverso il discorso per “Another Day”: a parte i gia’ citati problemi vocali di James LaBrie, dove hanno preso il clarinettista?! Spero fosse per lui la prima volta dal vivo e che si sia pertanto emozionato parecchio, perchè la sua performance è a dir poco vergognosa. Così come avevano fatto anche nei concerti in Italia, propongono poi da “Liquid Tension Experiment 2” “Acid Rain”: capisco che praticamente i “LTE” sono un side project dei Dream Theater, ma perchè non inserire un altro pezzo significativo proprio piuttosto che quello di un altro gruppo? Il terzo disco chiude questo live con la lunghissima “A Change Of Seasons” suonata impeccabilmente e cantata altrettanto bene. Sul terzo cd sono anche presenti due video bonus track: Another Day e l’assolo di tastiera di Rudess più un link all’immancabile Home Video che verra’ realizzato (E che @#!$@!!!). Insomma questo cd mi lascia alquanto deluso: sono lontani anni luce i tempi in cui Petrucci e Moore ci stupivano con duetti fantastici, in cui Portnoy iniziava un illuminante assolo con “By Demons Be Driven ” dei Pantera in sottofondo. Con questo cd pare che la band, sia musicalmente che per le scelte commerciali, si allontani ulteriormente dal prog e tanto più dall’Heavy Metal. Staremo a vedere cosa ci proporranno poi…