7.0
- Band: DROPSHARD
- Durata: 00:40:00
- Disponibile dal: 15/02/2011
- Etichetta:
- Sonic Vista Recordings
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Ricchi di talento e già abbastanza smaliziati: è questo il commento a caldo nei confronti del sorprendente disco di debutto dei brianzoli Dropshard, band molto attiva dal vivo – recentemente ha partecipato addirittura al prestigioso Electric Garden, festival inglese dedicato alla musica prog – e con due demo alle spalle. "Anywhere But Home" è un lavoro ambizioso che si presenta come un’unica suite suddivisa in otto capitoli – suggellati dalla jazzata bonus-track finale "Freedom Supermarket" – e già dalla forma intende quindi palesare un forte legame con la tradizione progressive dei Seventies, confermata nel corso del disco ed arricchita da una mistura di influenze che guardano alla scena progressive attuale sulla scia di act quali Riverside, ultimi Pain Of Salvation e Porcupine Tree. Tutto ciò comporta un suono estremamente variegato e multiforme animato da sussulti metal, spaccati del classico atmospheric-sound inglese caro a Steve Wilson e reminiscenze della travolgente poetica degli Anathema di metà anni Novanta e, fregandosene altamente dei giudizi dei puristi del genere, fanno qualcosa di veramente "progressive" arricchendo la propria musica con suggestioni, magari inconsce, vicine alla world music di Sarah Brightman (moglie del grande compositore inglese Andrew Lloyd Webber) e alla musica pop di Mika, quest’ultimo tirato in ballo (probabilmente sempre inconsciamente) dal bravissimo cantante Enrico Scanu che, in un paio di occasioni, si diverte a proporre giochetti vocali vicini al modus operandi del singer anglo-libanese. In tutto ciò quello che stupisce maggiormente è la naturalezza con la quale i Dropshard riescono ad amalgamare tutti questi stili dimostrando intuizioni ed un gusto sopra la media, specialmente se rapportato a band della stessa o di poco maggiore età anagrafica (ad occhio l’età media dei componenti dovrebbe aggirarsi sui 24-25 anni) e, ancora, lascia di stucco il notevole grado di maturità artistica dimostrato dalla band in questo più che discreto esordio. Le premesse per fare ancora meglio ci sono tutte, ma è importante rimanere con i piedi ben piantati per terra e lavorare sodo: in questo modo, ne siamo certi, i Dropshard avranno tutte le carte in regola per diventare una delle realtà più interessanti del panorama progressive nazionale ed internazionale.