7.0
- Band: DROWNING POOL
- Durata: 00:54:12
- Disponibile dal: 02/04/2013
- Etichetta:
- Eleven Seven Music
- Distributore: EMI
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Ci risiamo. Perso per strada anche Ryan Mc Combs, rientrato nei Soil in occasione del decimo anniversario dalla pubblicazione di “Scars”, i Drowning Pool si ripresentano ai nastri di partenza con dietro al microfono la new entry Jasen Moreno – quarto cantante in cinque album: roba da fare concorrenza al Parlamento italiano… -, chiamato al non facile compito di raccogliere definitivamente l’eredità lasciata vacante da Dave Williams, singer primogenio scomparso nel 2002. Detto che ogni paragone con “Sinner” sarebbe quanto mai fuori luogo, vista la svolta verso sonorità più hard-rock / alternative metal, il quinto album del quartetto texano segue il percorso di risalita delle charts iniziato, dopo il mediocre “Full Circle”, con il più che discreto lavoro omonimo, di cui “Resilience” rappresenta la naturale evoluzione. Potenti come i bicipiti dei loro principali sostenitori, wrestlers e marines, CJ Pierce e soci pompano testosterone dalle casse con i tre singoli in heavy-rotation: se l’opener “Anytime Anyplace”, con la sua doppia cassa martellante, ricorda una “I Could Care Less” in versione hard-rock, l’incazzata “One Finger and a Fist” mostra muscoli di stampo nu-metal, mentre “Saturday Night” è il solito pezzo festaiolo, tanto semplice quanto efficace nell’accompagnare lo sballo del sabato sera e non solo. Menzione a parte per l’unica ballad del lotto – “In Memory Of”, ovviamente dedicata alla scomparsa del compianto Dave Williams -, così come meritevoli di segnalazione sono anche “Life of Misery”, forte di un buon lavoro chitarristico, e “Broken Again”, in cui il buon Moreno ha modo di mostrare appieno la sua versatilità vocale. Il resto della tracklist, pur senza particolare cali di tensione, non si discosta molto da quanto sopra, infilando una serie di pezzi anabolizzati dalla potentissima produzione e infarciti di refrain e chorus da stadio secondo il più classico american way of life. Nulla di nuovo sotto la bandiera a star & strips, se non un gradito ritorno per una band bersagliata dalla sfortuna ma ‘dura a morire’ come nemmeno il John McClane di Brucewillissiana memoria.