8.0
- Band: DROWSE
- Durata: 00:45:08
- Disponibile dal: 11/11/2022
- Etichetta:
- Flenser Records
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Si intitola “Wane Into It” il nuovo lavoro di Kyle Bates, terzo full-length del cantautore e produttore statunitense a uscire per la The Flenser. Affiancato da una solida base di collaboratori – tra cui Madeline Johnston (Midwife), Alex Kent (Sprain) e Lula Asplund – Bates e il suo progetto Drowse si lanciano verso orizzonti inquieti e introspettivi che solo in parte derivano dalla situazione vissuta nell’era Covid: già agli esordi infatti il nome Drowse veniva regolarmente accostato a scenari musicali estremamente riflessivi, il cui concept può spesso essere riassunto con la solitudine dell’uomo contemporaneo. Per affrontare il tema e queste nuove composizioni, Bates attinge a mani basse da ambient, drone, field recording e persino lontani echi black metal, racchiudendo il tutto all’interno di una sorta di cantautorato contemporaneo che certamente può essere collocato nello stesso filone caro alla collega e collaboratrice Midwife, senza chiaramente dimenticare realtà storiche o già affermate come Codeine e Sun Kil Moon. La tracklist risulta equamente divisa tra episodi in cui è l’anima più calda e cantautorale a dominare, con strofe e linee vocali ben definite e una sottile intelaiatura di chitarra acustica a restituire un’impronta slowcore decifrabile sin dal primo ascolto, e altre canzoni in cui la spiritualità e l’atmosfera introspettiva vengono elevate fino a raggiungere arie estremamente rarefatte, con rumori, fruscii e sibili ad assumere un ruolo di primo piano, al pari della voce. Indipendentemente dalle strade scelte, Bates riesce sempre a trovare il modo per enfatizzare al meglio il pathos delle melodie, mantenendo tuttavia una essenzialità ‘indie’ ruvida e onesta, particolarmente efficace nel contrasto fra la chitarra e la componente digitale. Di pari passo, la voce si mantiene su registri morbidi ed equilibrati, dimostrandosi capace di trasmettere all’ascoltatore tutto il profondo struggimento del leader del progetto, senza tuttavia mai sfociare in espressioni ampollose.
“Wane Into It” è insomma un disco che trova la sua principale efficacia nella dualità armoniosa fra un comparto strumentale a tratti spigoloso e una vocalità soave che spinge ad aprire il cuore e la mente, per una tracklist variegata e al contempo coerente nel mood, che non si abbandonano mai all’auto-indulgenza e che anzi riesce sempre a destare curiosità nel suo svelare nuovi piccoli dettagli a ogni fruizione. Un album ideale per chi tende a vivere le feste e il periodo natalizio avvolto da una certa malinconia.