DRUDKH – Shadow Play

Pubblicato il 23/03/2025 da
voto
7.5
  • Band: DRUDKH
  • Durata: 00:55:04
  • Disponibile dal: 21/03/2025
  • Etichetta:
  • Season Of Mist

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Con “Shadow Play”, i Drudkh tornano a solcare le acque oscure del black metal atmosferico che li ha resi noti, riaffermando il loro ruolo di narratori di epopee invernali e decadenza spirituale. Da sempre fautori di un sound che bilancia ferocia e malinconia, gli ucraini proseguono nel loro percorso con un album che mantiente riconoscibile la propria cifra espressiva, non staccandosi dalle proprie caratteristiche, proprio per questa ragione oscillando tra momenti di autentica ispirazione e passaggi più codificati.
Il disco si apre molto bene, stabilendo sin da subito le coordinate della propria narrazione sonora: un’esecuzione avvolgente che lascia spazio a crescendo tellurici, dove chitarre ruvide e una batteria incalzante si fondono in un vortice di rabbia e contemplazione. I Drudkh tessono melodie evocative, con una stratificazione sonora che richiama album come “Blood In Our Wells” e “Autumn Aurora”, ma anche il più recente “They Often See Dreams About The Spring”. Diciamo che appare anche evidente una delle caratteristiche dei Drudkh, cioè di alternare una serafica riconoscibilità dei propri tratti distintivi ad una ripetitività dalla quale evitano di liberarsi del tutto; del resto, si tratta di un concept stilistico che la band porta avanti da oltre vent’anni, e un ammiratore del progetto di Roman Saenko, se è arrivato fin qui, sa esattamente cosa aspettarsi a livello di proposta.
Il risultato, dunque, nel suo insieme, è decisamente valido e capace di far scaturire brani come “April”, il quale si distingue come una delle composizioni più riuscite del lotto, dove i Drudkh rallentano leggermente il passo, lasciando spazio a una malinconia che permea ogni nota. Gli arpeggi acustici si insinuano tra le maglie di un riffing intriso di nostalgia, costruendo una tensione sotterranea che porta il finale ad esplodere in una trama musicale capace di far fluttuare l’ascoltatore in un incubo infinito. In momenti come questo, insomma, la band mostra ancora una volta la capacità di toccare corde profonde nell’animo dell’ascoltatore. Succede anche con “The Thirst”, una suite di una dozzina di minuti che si muove tra impennate furiose e rallentamenti carichi di pathos, dove avviene il meglio probabilmente a livello di atmosfera.
Probabilmente, l’innovazione e la mobilità sonora non saranno mai un obiettivo dei Drudkh – che del resto tendono a variare un po’ con altri progetti, come Windswept o Precambrian, ad esempio – ma, se il risultato è quello portato in “Shadow Play”, la cosa non può disturbare: l’album è solido, ricco di momenti suggestivi, sicuramente un gradino più in alto delle ultimissime composizioni della band, anche se forse manca una scintilla che lo renderebbe davvero imprescindibile e capace di configurarlo come qualcosa in più di un buonissimo disco. Insomma, possiamo dire che non ci sbalordisca del tutto, il nuovo dei Drudkh, ma le canzoni ci sono: sicuramente più ‘fluide’ rispetto all’ultima prova studio, magari un po’ standardizzate, ma del resto questo è il ‘core’ della band; certamente valevole del nostro tempo.

TRACKLIST

  1. Scattering the Ashes
  2. April
  3. The Exile
  4. Fallen Blossom
  5. The Eve
  6. The Thirst
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