DYNABYTE – Extreme Mental Piercing

Pubblicato il 01/06/2005 da
voto
7.0
  • Band: DYNABYTE
  • Durata: 00:41:04
  • Disponibile dal: //2004
  • Etichetta:
  • ROTTEN INC.
  • Distributore: Masterpiece
Streaming non ancora disponibile

I genovesi DyNAbyte (monicker che deriva dall’unione delle parole “dynamite”, “DNA” e “byte”, giusto per evidenziare l’esplosivo scontro tra sonorità umane e cibernetiche) esistono ormai da parecchio tempo, precisamente dal 1998. E’ solo ora, però, che vengono decisamente allo scoperto, tramite la pubblicazione del debut-album “Extreme Mental Piercing”, un gustoso disco di metallo moderno che fonde il sound robotico dei Fear Factory più assimilabili con un piacevole sentore elettro-dark che rende il lavoro più che appetibile anche per chi non si esalta troppo di fronte a dosi massicce di pesantezza metal. I DyNAbyte, precisiamolo, non sono proprio gli ultimi arrivati: il terzetto che si cela dietro questa creatura androide è composto da LJ Dusk, principale compositore e anima elettronica della band, da John, bassista di Necrodeath e Raza De Odio, e dall’ottima Cadaveria, ex-Opera IX e mainwoman della formazione omonima; capirete bene come l’esperienza dei membri coinvolti dia già in partenza un tocco molto professionale e maturo al platter, che si dipana poi su territori piuttosto monotoni, ma non per questo noiosi. Probabilmente, la grande varietà della voce di Cadaveria e le pregevoli linee vocali composte sono il punto di forza di “Extreme Mental Piercing”…azzeccatissima, inoltre, la scelta di “effettare” quasi in ogni occasione la performance della singer, in modo da rendere più estranee e quasi oniriche le melodie proposte (sotto questo punto di vista, “I’m My Enemy” e “Final Condition” sono davvero emozionanti!). L’album non cerca con ossessione la violenza fine a se stessa, anzi! I riff di chitarra sono sì belli groovy e triggerati, ma non fanno poi così male, spesso ammorbiditi dal feedback elettronico mai strabordante ma sempre presente. Oltre alle sopra citate canzoni, spiccano dal lotto proposto anche “Face The Storm”, l’irriconoscibile cover di “Immigrant Song” dei Led Zeppelin e la conclusiva, anthemica “DyNAbyte”, il cui ritornello è da parecchi giorni in heavy rotation nella testa del sottoscritto. Un disco concepito con bravura e capacità, lontano dall’essere un masterpiece, ma che vi stupirà di certo per quante volte vi troverete a risentirlo senza accorgervene! Perfetto passatempo.

TRACKLIST

  1. I’ll Rise
  2. I’m My Enemy
  3. I Stand Still
  4. Immigrant Song
  5. Face The Storm
  6. In Another Context
  7. Final Condition
  8. 178
  9. My Brain
  10. DyNAbyte
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