8.0
- Band: DYNAZTY
- Durata: 00:55:58
- Disponibile dal: 03/04/2020
- Etichetta:
- AFM Records
- Distributore: Audioglobe
Spotify:
Apple Music:
Pura dinamite pronta a detonare una volta premuto il tasto play; ecco a cosa si va incontro con il nuovo disco in studio degli svedesi Dynazty. Sempre più potenti e moderni grazie ad una produzione ancora più attenta ed al passo coi tempi (ancora una volta opera del maestro Jacob Hansen), la band nordica è cresciuta disco dopo disco creando un sound decisamente personale, un melodic metal moderno che ben si colloca tra l’hard rock melodico di scuola svedese (Eclipse, One Desire, Leverage) ed il power metal scandinavo con arrangiamenti sempre più pomposi, riff tritaossa e melodie dall’impatto totale.
Giunti oramai al settimo disco in studio, i Dynazty partono a razzo con “Presence Of Mind”, pezzo caratterizzato da chitarre aggressive dove vengono subito messe in evidenza le atmosfere oscure, rappresentate anche dall’artwork di Gustaco Sazes, che sono un elemento di rilievo – decisamente più che in passato – all’interno di queste nuove composizioni. Il refrain colpisce subito a fondo così come nella successiva “Paradise Of The Architect”, più zuccherosa nelle linee vocali e con un forte richiamo ai compaesani Amaranthe. Da cantare a squarciagola, magari sotto la doccia agitando la testa “The Black”, che si fa ricordare grazie ad un bell’incedere che esplode in un ritornello coinvolgente. Il dinamismo al microfono di Nils Molin (da qualche anno anche negli Amaranthe) accompagna le chitarre furiose di Love Magnusson e Mike Lavérsi che conducono l’adrenalinica “From Sound To Silence”, pezzo che non disdegna qualche strofa cantata in growl. Ma se la partenza è davvero promettente, i Dynazty dimostrano di avere ancora molte cartucce da sparare all’interno di una tracklist non consente nemmeno un attimo per riposare le orecchie. La power ballad “Hologram” attecchisce in profondità con le sue melodie intense ed apre la via allo straordinario midtempo melodico e drammatico “Waterfall”, autentica gemma del disco. Il power metal di chiara scuola svedese esce fuori prepotente sulle note di “Threading The Needle” e “The Man And The Elements”, momenti che ci riportano al sound di band come Excalion e Dreamtale, con ritmi più sostenuti ed arrangiamenti più orchestrali. Le sonorità moderne ed oscure di “Apex” fanno pieno centro firmando uno dei momenti migliori del disco, mentre la tragica e commovente titletrack ha il compito di chiudere questo lavoro nel migliore dei modi.
Tanti elementi diversi in una tracklist varia ma sempre piena zeppa di adrenalina, dove dall’inizio alla fine si respirano chiaramente le influenze tipiche della scena nordica.
“The Dark Delight” estremizza ancor di più il sound del quintetto svedese, prendendo quasi totalmente le distanze dalla scena hard rock che ha sempre caratterizzato in passato le produzioni della band di Stoccolma e abbracciando con più ardore il mondo del metal più moderno. Ma questo sound funziona e nessuno meglio di loro potrà catturarvi ed appassionarvi con un concentrato di potenza e melodia al quale è davvero impresa ardua resistere. I Dynazty sono pronti a decollare e sarebbe ora che tutti se ne accorgessero!