EAGLES OF DEATH METAL – Zipper Down

Pubblicato il 05/03/2015 da
voto
7.0
  • Band: EAGLES OF DEATH METAL
  • Durata: 00:34:19
  • Disponibile dal: 10/02/2015
  • Etichetta:
  • Universal Music Enterprises

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Avete mai sentito parlare di Grimes? No? Non importa, è una tizia canadese che fa synthpop e che non c’entra con gli Eagles Of Death Metal più di quanto c’entrerebbe Beethoven. Il motivo per cui la citiamo nella recensione di “Zipper Down”, ultimo parto della strana coppia Homme-Hughes, è che il Guardian ha descritto la sua musica usando più o meno questa frase: ‘By sounding a little like everything you’ve ever heard, the whole sounds like nothing you’ve ever heard’. Una definizione che calza a pennello anche alla proposta degli Eagles Of Death Metal, il cui sound è una sorta di magico frappé di qualsiasi cosa possa rientrare nella definizione di ‘rock’, da Chuck Berry ai The Black Keys, passando per gli anni Settanta e per i Cinquanta, per Elvis e Jack White, per i Rolling Stones e chi più ne ha, più ne metta. Un sound che forse non è innovativo, ma che sa essere a suo modo originale e funzionare anche quando le soluzioni di continuità ci sono, eccome. Irriverenti (la copertina è programmatica) e smaniosi di farvi divertire, gli amabili cazzari Josh&Jesse vi invitano ad alzare le chiappe e mettervi a ballare fin dalle prime note di “Complexity”. Provate a resistere al graffiante tiro punk di “Got A Woman”. Provate a non cantare “I Love You All The Time”. Ma soprattutto, provate a scrostarvi dalla testa il sound delle chitarre, vere protagoniste di questa godibilissima commistione di stili che forse non vi cambierà la vita, ma che difficilmente può deludere. “Oh Girl”, “Got The Power”, “Skin Tight Boogie” si inseguono in un caleidoscopio vagamente psichedelico che ci trasporta in un garage da qualche parte in California, tra whiskey da supermercato e posaceneri pieni di cicche, culi e boogie-woogie. E tanta, tanta voglia di fare casino. Una nota a parte meritano la cover di “Save A Prayer”, classicone dei Duran Duran rivisitato in chiave quasi tarantiana e la chiusura sugli accenni soul della torrida “The Reverend”.  Chiusura, ma giusto per il tempo di ripremere ‘play’: perché “Zipper Down” si fa riascoltare senza annoiare, resta in testa senza essere scontato e, soprattutto, ha le carte in regola per accontentare un po’ tutti. Se eravate orfani di “Heart On” (l’ultima traccia lasciata dagli EODM prima di sparire dai radar, nell’a.D. 2008) e si vi era piaciuto “Honkey Kong” (lavoro solista di Jesse Hughes, da cui provengono tre brani di “Zipper Down”) questo disco molto probabilmente vi darà soddisfazione. Ma saprà farlo anche se cercate un ascolto divertente e disimpegnato, per tirarvi su il morale a colpi di rock ‘n’ roll.

TRACKLIST

  1. Complexity
  2. Silverlake (K.S.O.F.M.)
  3. Got a Woman
  4. I Love You All The Time
  5. Oh Girl
  6. Got the Power
  7. Skin Tight Boogie
  8. Got a Woman (slight return)
  9. The Deuce
  10. Save a Prayer (Duran Duran cover)
  11. The Reverend
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