6.5
- Band: EARTH SHIP
- Durata: 48:20
- Disponibile dal:
- Etichetta:
- Napalm Records
- Distributore: Audioglobe
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Riecco, a distanza di due anni dal precedente , riapparire il nome dei doom/sludger teutonici Earth Ship. Le coordinate del nuovo “Hollowed” sono più o meno le medesime di “Withered”, seppur con una maturazione del sound in favore di un impatto ancora più aperto e meno condensato, probabilmente dovuto ad una produzione decisamente in pompa magna, associata all’inserimento nella nuova famiglia Napalm dove la massimizzazione delle chitarre porta il discorso verso tonalità ancora più affilate. Fortunatamente anche il contenuto è più o meno qualitativamente interessante come il precedente lavoro, pur tenendo conto delle medesime radici d’influenza assolutamente determinanti e molto spesso causa di naturale e conseguente mancanza di interesse nei confronti del quartetto berlinese ex-Pelagial. La title track è già cavallo di battaglia, un po’ come era stato per “Serpent Cult”, tra i suoi sabbathiani rientri e la potenza sludge crowbariana, arricchita da un bridge trascinato dall’impatto distruttivo: “Shattered minds and hollowed corpses / withered hearts ride on burning horses”. Il discorso prosegue con determinante costanza in “Valley Of Thorns” e “Conjured”, dai toni heavy e vicini alle influenze capillari di High On Fire, Uncle Acid & The Deadbeats e un sentore grunge à la Alice In Chains. Non si è mai sentito il sound Earth Ship totalmente sdoganato dalle sue influenze principali, ma sicuramente in questo “Hollowed” appare chiaro che la direzione della band non è mai stata quella di negare nulla di ciò che li ha colpiti in primo luogo. Probabilmente questo è l’album finora più riuscito dei berlinesi che, pur senza eccellere in composizioni megalitiche e roboanti, riescono ad arrivare ad un punto di maturità compositiva e di produzione che fa in modo che “Hollowed” sia ben lontano da un’insufficienza pratica. Vero è anche che se si associa uno qualunque dei brani di “Hollowed” ad uno dei suoi capisaldi d’influenza il rapporto potrebbe risultare schiacciante. L’approccio verso “Hollowed” lascia aperti i dubbi che avevano contraddistinto una certa mancanza di personalità della band nel corso della sua discografia ma, dall’altro lato, offre una decina di canzoni ben prodotte e potenti che difficilmente potranno essere considerate roba di serie B. E che fanno, anzi, la loro porca figura schiacciasassi, anche in un ambito stra-saturato come quello dello sludge di oggi.