7.0
- Band: ECLIPSE
- Durata: 00:41:10
- Disponibile dal: 08/10/2021
- Etichetta:
- Frontiers
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Gli Eclipse hanno visto con il loro album “Paradigm” crescere esponenzialmente il loro successo, grazie alla presenza di brani davvero notevoli, come ad esempio “Mary Leigh”, “Blood Wants Blood”, “Shelter Me”, “United” e soprattutto un anthem irresistibile come “Viva La Victoria”: tutte canzoni con cui hanno portato una ventata d’aria fresca nel panorama hard rock e che hanno restituito loro grande visibilità. Di fronte ad un successo così imponente è normale che qualsiasi band cerchi di realizzare un follower sulla stessa scia, ma riuscire a replicarlo senza ripetersi rischia di essere alquanto difficile.
Gli Eclipse propongono in effetti un disco caratterizzato da brani quanto più possibile immediati, molto diretti, che vanno subito al sodo, con chitarre potenti, ritmi veloci e tante melodie in primo piano. Se ci chiedessero tuttavia se questi brani hanno lo stesso potenziale di tanti di quelli presenti in “Paradigm”, probabilmente la risposta sarebbe negativa, per quanto comunque si tratti senz’altro di belle canzoni: anzi, sotto questo profilo, “Wired” si rivela un disco molto omogeneo, dove le tracce sono davvero tutte bene o male allo stesso livello, ma dove, per contro, non ci sono magari autentici picchi, come si potevano riscontrare nell’album precedente. Le tracce iniziali vanno subito e senza alcun indugio nella direzione che abbiamo sopra descritto e tra queste quella che forse più emerge è “Saturday Night (Hallelujah)”, caratterizzata da cori un po’ alla Def Leppard. Procedendo con la tracklist, “Carved In Stone” parte invece più lenta (anzi, a dirla tutta, quando l’abbiamo ascoltata per la prima volta, prestando attenzione anche al testo, per un attimo ci era sembrato quasi che si trattasse di una cover di “Tangerine” dei Led Zeppelin); apprezzabile l’idea di inserire il tema dell’Inno alla Gioia in “Twilight”, così come alquanto caratterizzante è il tema portante di “Poison Inside My Heart”, un brano che si sviluppa in crescendo. Più tipica di un certo hard rock svedese, invece, con tanto anche di tastiere, è una traccia brillante come “Dead Inside”, che è il brano di chiusura nella versione CD e digitale del disco; va però altresì evidenziato che in vinile ritroviamo una differente traccia esclusiva, “Ain’t No Fun”, ma anche l’ordine della tracklist è completamente diverso.
Nel complesso, non riteniamo dunque “Wired” inferiore a “Paradigm”, per quanto, però, guardando ai principali singoli, riteniamo che il nuovo lavoro abbia pure qualcosa in meno rispetto al suo predecessore: resta il fatto che gli Eclipse confermano in questo momento di essere una band in gran forma, pronta ancora una volta a sventolare con passione e orgoglio la bandiera dell’hard rock in tutta Europa (e speriamo anche oltre).