6.0
- Band: ECNEPHIAS
- Durata: 01:12:10
- Disponibile dal: 05/08/2012
- Etichetta: Behemoth Productions
- Distributore: Masterpiece
Il mondo delle ristampe riserva sempre qualche sorpresa o qualche enigm,a e fa sorgere spesso più di qualche interrogativo. “Cold Winds From Beyond”, infatti, non è il quarto full length album dei potentini Ecnephias, che solo un anno fa sono usciti con la nuova release “Inferno” prodotta dalla Scarlet Records, bensì una raccolta dei loro migliori brani dal 2005 al 2008. L’intento della Behemoth Productions, almeno crediamo, sia stato quello di presentare il meglio di questo gruppo italiano, che non può essere più considerato emergente, ma un gruppo di una certa sostanza che ha già fatto un lungo e complesso percorso evolutivo sempre portato alla ricerca di un sound estremo ed occulto. Purtroppo però, e qui viene la nota dolente, in questa compilation o ‘best of’ a dir si voglia, manca ciò che hanno prodotto gli Ecnephias negli ultimi anni. Forse questa release è solo la prima parte di una seconda che seguirà tra qualche anno per rappresentare a tutto tondo quanto fatto di buono dagli Ecnephias in tutti questi anni. I brani qui (ri)presentati sono tratti dal demo di debutto della band, “November”, dal primo full length album “Dominium Noctis” e dall’EP “Haereticus”. Purtroppo in questa compilation, forse per meri motivi di diritti discografici, i fan della band e tutti quelli che vorrebbero avvicinarvisi al gruppo non troveranno i brani tratti da “Ways Of Descention” e dall’ultimo “Inferno”. Un vero peccato, poiché “Inferno” mostra un leggero cambiamento di stile del gruppo (soprattutto verso sonorità ‘gotiche’), mentre “Ways Of Descention”, oltre ad essere probabilmente in assoluto il miglior lavoro della band, è certamente il CD più occulto ed oscuro registrato dal quintetto nostrano. Dunque, nonostante la qualità dei brani scelti sia indubbiamente ottima, la natura incompleta della compilation non ne può fare un prodotto troppo competitivo. Difficile sintetizzare in questa sede tre lavori degli Ecnephias: questi, seppur rispettando il trademark del gruppo costruito nel corso degli anni, tra loro dimostrano delle chiare differenze. Interessante notare in questa band la capacità di riformulare, evolvendo al contempo il proprio sound, le atmosfere occulte che da sempre hanno fatto grandi i gruppi dell’extreme metal italiano, specialmente i suoi pionieri. “To The Forgotten” o la nordica “Ice Forest Rituals”, oppure la particolarissima “Ave Maestro”, che può ricordare persino i tenebrosi Virgin Black, sono solo alcuni dei brani ottimi scritti nei primi anni di carriera. Se non avete mai ascoltato gli Ecnephias e non volete sentire la solita musica, allora potete tranquillamente avvicinarvi, grazie a questa compilation, al loro particolare modo di concepire il metal estremo.