7.0
- Band: ECNEPHIAS
- Durata: 00:42:04
- Disponibile dal: 05/12/2011
- Etichetta: Scarlet Records
- Distributore: Audioglobe
Era ora che la Scarlet Records pescasse una band di ottimo livello dall’underground extreme metal italiano. Gli Ecnephias sono stati ‘strappati’ alla concorrenza nazionale (Code666) ed arrivano sull’onda del successo del full length “Ways Of Descention”, uno dei migliori album italiani del 2010. Chi ha avuto la fortuna di seguire sin dagli inizi l’evoluzione pindarica di questa band, noterà come anche stavolta i camaleonti Ecnephias hanno nuovamente cambiato pelle. Molto probabilmente, con il precedente “Ways Of Descention” la band guidata dal carismatico Mancan ha raggiunto il suo apice per quel che concerne l’estremismo sonoro e le sue atmosfere imbevute di occultismo. “Inferno” proietta il gruppo verso un nuovo cammino stilistico, non facile né scontato: per fortuna l’atmosfera, la teatralità, la lucida follia, l’ispirazione diabolica sono tutti elementi che fanno parte della sua natura, bisogna però dire che “Inferno” è assai meno estremo rispetto agli album passati degli Ecnephias. Davvero strano e allo stesso tempo ammaliante questo album: c’è qualcosa dell’heavy horrorifico dei vecchi Death SS, c’è una leggera assonanza tra alcune atmosfere ed il gothic/death dei primi Septic Flesh, ma soprattutto c’è la tradizione metal estrema italiana (e non solo metal!) a trainare la genialità e la peculiarità degli Ecnephias. “A Satana” o “Fiercer Than Any Fear” sono brani eccelsi e la loro teatralità a sprazzi è inserita all’interno del trademark classico della band, senza alterare gli equilibri del sound e senza risultare poco credibile o eccessiva agli ascoltatori che hanno poca dimestichezza con un sound originale, volutamente fatto uscire dagli schemi. Anche stavolta l’italiano è usato (in maniera alternata all’inglese) nei testi in maniera intelligente, non sminuisce di una virgola i brani in cui si inserisce, anzi regala un elemento sofisticato in più. Gli Ecnephias sono ormai una bellissima certezza, la loro musica serpeggia nelle segrete di un antico castello, nei corridoi di un trasandato convento attaccato dai demoni della corruzione dell’anima, nel cuore degli artisti più deviati di un circo di periferia, in ogni anima che al suo interno ospiti una zona d’ombra ancora inesplorata.